Un paese corrotto è anche poco competitivo

Nella categoria Analisi e Ricerche da su 13 febbraio 2016 1 Commento

 

Fcompetitivitàorse non è la prima conseguenza negativa a cui si pensa quando si analizza la condizione di un paese con un modesto livello di corruzione, ma è facilmente dimostrabile che i paesi meno integri sono anche quelli che risultano meno competitivi sul mercato internazionale.

È innegabile che quando la corruzione si annida nell’economia di un paese quest’ultima viene allontanata dalla situazione di concorrenza perfetta, che rende ugualmente competitive le varie imprese presenti su un mercato; un’economia pervasa dalla corruzione infatti è quella in cui va avanti chi attua pratiche corruttive, chi vince appalti in modo scorretto, chi minaccia i propri dipendenti per evitare che essi denuncino le attività illecite della propria azienda. Inevitabilmente questo è un sistema in cui non viene premiata l’impresa efficiente, quella che offre un buon rapporto qualità-prezzo; e anzi quest’ultima impresa si vede spesso privata della sua quota di mercato da chi raggiunge il successo con le suddette pratiche scorrette. In questo modo si scoraggiano le aziende virtuose e si perde competitività agli occhi degli investitori internazionali.

Tutto questo discorso può essere facilmente compreso mettendo a confronto due noti indici internazionali: il Global Competitiveness Index, realizzato dal World Economic Forum (link), e il Corruption Perception Index, ideato da Trasparency International (link): come mostra la tabella sottostante confrontando le prime 20 posizioni dei due indici, circa nello stesso periodo di riferimento, è possibile notare che 17 paesi sono tra i primi 20 in entrambe le classifiche, anche se in differenti posizioni.

 

Global Competitiveness Index (2014-15)                Corruption Perception Index (2015)

Position Country
1 Switzerland
2 Singapore
3 United States
4 Finland
5 Germany
6 Japan
7 Hong Kong
8 Netherlands
9 United Kingdom
10 Sweden
11 Norway
12 United Arab Emirates
13 Denmark
14 Taiwan, China
15 Canada
16 Qatar
17 New Zealand
18 Belgium
19 Luxembourg
20 Malaysia
Position    Country
1    Denmark
2    Finland
3    Sweden
4    New Zealand
5    Netherlands
5    Norway
7    Switzerland
8    Singapore
9    Canada
10    Germany
10    Luxembourg
10    United Kingdom
13    Australia
14    Iceland
15    Belgium
16    Austria
16    United States
18    Hong Kong
18    Ireland
18    Japan

Non è certo una novità il fatto che la corruzione rappresenti un ostacolo allo sviluppo di un paese. Quelle riportati nella tabella sono invece esempi di esperienze in cui il contrasto al fenomeno corruttivo ha innescato dei meccanismi virtuosi che portano i paese ad avere una corretta economia concorrenziale, in cui hanno successo solo le imprese che sono veramente efficienti. Questo genera innanzitutto incentivi interni, che attraverso la competitività stimolano le aziende a puntare sempre verso un continuo miglioramento delle proprie performance; inoltre si crea una spirale positiva che fa emergere i mercati nazionali anche nel più ampio mercato internazionale, perché è dove c’è maggiore efficienza che si investe e si compra.

Niente di nuovo, ma è quindi evidente che un paese non può avere un buon successo economico stimato a livello internazionale fino a quando non conduce e porta a termine una convincente lotta contro il male della corruzione.

 

Per un giudizio più autorevole in materia, consiglio la lettura dell’intervento di Roberto Provera in occasione della Giornata Mondiale contro la Corruzione del 2005.

Provera, R. (22/11/2005).  La corruzione come ostacolo allo sviluppo: politiche, strumenti e strategie per combatterla. (testo)

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sull'autore ()

Ho 23 anni, studio Scienze Economiche e il mio sogno sarebbe lavorare in un’organizzazione internazionale nell’ambito della cooperazione e dello sviluppo. Credo molto nell’importanza della cultura, come fonte di ricchezza individuale e principale strumento di contrasto al fenomeno della corruzione.

Commenti (1)

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  1. avatar Giovanni scrive:

    un Paese democratico, nel corretto esercizio della cosa pubblica e nella osservanza delle fonti costituzionali e di legge, individua i fondamenti per la tutela della qualita’ della vita civile e democratica.

    Un Paese dove la raccomandazione, l’intrallazzo, la tresca, le ruberie, sono fenomeni diffusi, e’ un Paese scadente, squallido, che emargina i talenti e le persone oneste, condannato alla decadenza.

    Gli effetti sono devastanti!

    fare emergere chi merita, premiare chi lavora con competenza, ha effetti benefici sulla vita collettiva della Nazione e incita a migliorarsi e a fare migliorare la collettivita’.

    Il nostro Paese se non vuole soccombere, deve decisamente cambiare rotta e dare spazio a giovani meritevoli.

    Nella nostra Italia ce ne sono parecchi come si evince concretamente da questo strumento di divulgazione molto bello, curato da voi.

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