Che cos’è

Definire la corruzione non è semplice. La maggior parte delle persone sa riconoscerla quando la vede, ma il vero problema è che persone differenti vedono la corruzione in modo differente.

Il termine “corruzione” deriva dal verbo latino “rumpere” (traduzione: “rompere”), dunque con l’atto della corruzione viene rotto qualcosa, ma cosa? L’integrità richiesta da un ruolo? Un patto di fiducia? Si, certamente. Possiamo dire meglio, delle regole morali o più specificamente delle regole e leggi amministrative.

Dunque la corruzione è un comportamento della persona che abusa della sua posizione di fiducia per ottenere un indebito vantaggio, un guadagno privato. Essa si può riscontrare sia nei rapporti pubblici che privati. Tuttavia c’è anche da dire che non tutti gli abusi di pubblico ufficio sono atti di corruzione, ma bensì di semplice furto, truffa, appropriazione indebita o simili attività. Ad esempio se un pubblico impiegato si appropria illegalmente di una somma di denaro pubblico senza fornire alcun servizio o favore a nessuno, questa non è da intendersi come corruzione. Inoltre si deve distinguere tra corruzione, in cui entrambe le parti coinvolte ne traggono beneficio, ed estorsione che avviene quando una persona ottiene illecitamente denaro, beni o servizi da un altro soggetto con la coercizione.

La corruzione può essere vista come una gigantesca tassa occulta che impoverisce l’intero paese su tutti i fronti, fa perdere credibilità all’economia, l’immagine all’estero si frantuma, gli investimenti diretti in quel paese diminuiscono. Certamente la corruzione ha un costo, tutti si chiederanno quant’è, per poter capire ed iniziare a fare confronti. Quanto grava questa tassa occulta sui cittadini? Beh, non si può rispondere a questa domanda con esattezza. La corruzione cosi come tutti gli altri fenomeni sommersi è difficile da misurare semplicemente perché non si hanno abbastanza dati su di essa, praticare delle stime sul valore economico della corruzione diventa complicato.

La corruzione ha sempre caratterizzato tutte le civiltà, anche le più antiche. Dalle civiltà mesopotamiche, dove la reciprocità tra il dono interessato ed il favore richiesto era una consuetudine consolidata, all’Atene di Pericle o alla Roma di Cicerone, dove la tangente era un costume formalmente condannato benché ampiamente diffuso, dall’Europa della Riforma luterana, cruciale nella fondazione di un’etica anticorrutiva, all’irrisolta questione morale dei giorni nostri.

La corruzione si batte con la cultura, è una goccia che scava la pietra.