Roma Capitale, Mafia Succursale

Nella categoria Infiltrazioni mafiose da su 19 giugno 2015 0 Commenti

Salvatore_buzzi-2Lo scandalo che ha investito il comune di Roma è arrivato al secondo filone d’inchiesta. Secondo gli inquirenti, Salvatore Buzzi e Massimo Carminati avrebbero detenuto poteri enormi grazie soprattutto alle connivenze e agli stipendi illeciti che percepivano i politici di turno, sia in Campidoglio sia in Regione Lazio. Ma com’è possibile che due singoli soggetti abbiano potuto mettere le mani su tutta Roma senza che nessuno battesse ciglio?

La Mafia di Roma, come è stata definita dai magistrati, sarebbe una vera e propria organizzazione criminale che prevedeva, come tutte le altre mafie, silenzio, omertà e a volte qualche vittima. Rispetto ad altre forme di mafie, si sarebbe però distinta sia per le modalità di esecuzione degli atti criminosi, sia nel modo in cui veniva percepita dai cittadini.

La Mafia a Roma si troverebbe dentro i palazzi (Campidoglio o Regione), negli appartamenti privati o negli studi notarili. Niente uscite fuori posto, niente spari a vuoto, niente vittime non necessarie. Mentre la camorra entra nel tessuto sociale, insinuandosi nelle case e nelle vite di chi ha la sfortuna di trovarcisi vicino, Mafia Capitale era “alta”, come quel “mondo di sopra” che Massimo Carminati ha descritto con dovizia di particolari.

Nessun intesseva contatti con chi vale zero, ma solamente con chi ha il potere di concedere bandi, affidamenti e altre risorse. La percezione che i cittadini avevano prima di dicembre del 2014 di questa “cooperativa a delinquere” era solo ideale, non pratica: la sua esistenza si poteva forse immaginare, ma non si conosceva con precisione. “Si stavano mangiando tutto alle nostre spalle” commentano i romani.

Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha ereditato questa situazione e adesso dovrà sforzarsi di cancellare qualsiasi traccia di questa attività criminale insieme al Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, e alla Magistratura. Roma non è con i mafiosi: Roma è contro, protesta e si indegna davanti a questa inchiesta che ha scoperchiato un mondo invisibile ai più. La vera mafia, quella per così dire tradizionale, nella Capitale c’è, e si trova esattamente a Ostia, dove esistono veri e propri clan. Usano metodi tradizionali, atti intimidatori, come dare fuoco a un’edicola o a un chiosco (http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/06/14/news/ostia_nuovo_incendio_doloso_a_fuoco_edicola-116818724/).

La Mafia a Roma si può eliminare perché non attecchisce sulla gente, non entra nel tessuto sociale della maggior parte dei romani, non riesce a corrompere grandi numeri. Basta un taglio netto, un’eliminazione dei vertici criminali, per far tornare Roma la Capitale d’Italia e Mafia la Succursale.

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Ho 23 anni e sono un giornalista praticante dal 2013. Studio Scienze dell'Informazione, della Comunicazione e dell'Editoria all'Università di Tor Vergata. Laureato in Lettere presso lo stesso Ateneo. Mi occupo principalmente di giornalismo d'inchiesta e di reportage in giro per l'Italia.

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