Soluzione comune ad un problema globale

Nella categoria Analisi e Ricerche da su 24 febbraio 2015 0 Commenti

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Il fenomeno della corruzione è caratterizzato da una diffusione di tipo globale, manifestandosi non solo nei paesi poveri o emergenti con istituzioni e organismi in evoluzione, ma anche nei paesi altamente sviluppati, dove gli strumenti per far fronte a tale problema sono a disposizione e ben noti, benché forse ancora inefficaci. Ovviamente il grado di diffusione del fenomeno varia di paese in paese, così come i suoi diversi tipi di manifestazione. Ma quel che è certo è che non esiste uno stato in cui la corruzione non sia presente, o sia stata totalmente sconfitta.

Essendo un problema comune, figlio di un mondo altamente globalizzato e ricco di interconnessioni tra paesi, potrebbe essere necessaria una soluzione altrettanto comune?

E’ quello che propone il Professor Robert Klitgaard in un suo articolo del 1988 dal titolo “International cooperation against corruption”, in cui egli presenta tre tipi di iniziative basate sulla cooperazione tra paesi con l’obiettivo di contrastare la corruzione.

La prima iniziativa proposta è quella di realizzare degli studi basati sull’analisi di sondaggi proposti alle persone coinvolte negli affari dei settori più inclini alla corruzione, chiedendogli di spiegare come il fenomeno si realizzi in pratica, evidenziando gli eventuali punti critici e debolezze che ne permettono il manifestarsi; si ottiene in questo modo una valutazione realizzata da chi vive il problema da vicino, a partire dalla quale si formula un piano di azione che può essere oggetto di dibattito a livello internazionale per adottare interventi comuni.

In secondo luogo Klitgaard propone l’ideazione di una competizione internazionale a cui ogni paese può partecipare presentando un programma anticorruzione nazionale: le tre migliori strategie proposte vengono premiate ricevendo aiuti da organizzazioni internazionali donatrici per finanziare l’attuazione del programma ideato. In questo modo ogni paese sarebbe incentivato a partecipare, assumendosi così pubblicamene un reale impegno nella lotta alla corruzione.

L’ultima proposta prevede la creazione da parte di organizzazioni internazionali di toolkits informativi specifici per ogni settore, fornendo metodi analitici per lo studio del fenomeno, diffondendo casi ed esempi conosciuti di best practices, e soprattutto insegnando il giusto modo di agire in un sistema corrotto a cittadini, aziende, organizzazioni, media e quant’altro.

Tutte ottime idee, basate sul ruolo principale delle organizzazioni internazionali che forniscono la spinta iniziale e coinvolgono gradualmente ogni paese ed ogni strato sociale, per costruire un sistema forte e coeso che si opponga al diffondersi del fenomeno corruttivo.

Possiamo identificare come iniziative comprese nella prima categoria la redazione di indici di percezione internazionali, quali ad esempio, tra i più noti, il CPI e l’Eurobarometer, realizzati attraverso la somministrazione di sondaggi ed interviste ad esperti nel mondo degli affari e ad istituzioni, con lo scopo di definire i confini del fenomeno corruttivo nel settore pubblico (Klitgaard propone di fare altrettanto anche per il settore privato). Per quanto riguarda il terzo tipo di iniziativa, l’operato di Transparency International è esemplare nel diffondere strumenti di conoscenza sia teorici, come gli studi e le ricerche che realizza periodicamente, sia pratici, sponsorizzando e sostenendo iniziative concrete di lotta alla corruzione.

Forse la strada giusta è stata intrapresa, ma ad oggi il problema dei sistemi corrotti resta più attuale che mai. Trovare una soluzione comune a livello internazionale potrebbe essere la scelta giusta, ma è necessario che ogni paese si assuma un serio impegno di contrasto alla corruzione dimostrando, con un segnale forte, l’interesse e la voglia di sconfiggerla.

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Ho 23 anni, studio Scienze Economiche e il mio sogno sarebbe lavorare in un’organizzazione internazionale nell’ambito della cooperazione e dello sviluppo. Credo molto nell’importanza della cultura, come fonte di ricchezza individuale e principale strumento di contrasto al fenomeno della corruzione.

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