Siamo così utopisti?
Illegalità e corruzione sono “un ostacolo forte a creare un ambiente in cui prosperi il bisogno di innovare e il desiderio di intraprendere”, questo il pensiero del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, in occasione del centenario della nascita dell’economista umanista Federico Caffè (Pescara, 6 gennaio 1914 – Roma, 15 aprile 1987).
Alla commemorazione svoltasi lo scorso 4 e 5 Dicembre presso la (ex) Facoltà di Economia dell’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, non si parla solo di Europa e debito pubblico, ma anche di legalità, sviluppo e futuro: “Il dubbio non deve essere inteso come qualche cosa che debba raffrenare l’entusiasmo che è necessario per compiere opere di largo respiro; e l’edificazione dell’Europa è un’opera di largo respiro che richiede l’entusiasmo soprattutto dei giovani… Il dubbio vuol dire semplicemente introdurre in questo entusiasmo un elemento di riflessione critica, senza il quale tale entusiasmo potrebbe dimostrarsi velleitario” pronunciava F. Caffè.
Ognuno di noi, vedendo e leggendo ciò che avviene in Italia, ma anche in altri paesi, può rilevare che obiettivi quali accrescere il tasso di investimento di capitale fisico e umano possono essere raggiunti solo in ambienti economici, amministrativi e politici legali.
Si parla del caso Mafia Capitale e delle relative indagini per accertare i rapporti tra mafia e amministrazione pubblica per quanto riguarda appalti pubblici comunali, aziende municipalizzate per le aree verdi, raccolta rifiuti, settore dell’immigrazione; inoltre incidono negativamente scandali come quelli degli appalti per l’Expo 2015 di Milano o per la costruzione del Mose a Venezia.
Sulla base delle percezioni che i cittadini hanno nei confronti della corruzione all’interno delle istituzioni pubbliche nel proprio Paese, il nostro Belpaese risulta così fermo al 69° posto secondo il ventesimo rapporto di Transparency International: “Indice di Percezione della Corruzione 2014 evidenzia come il nostro paese non sia ancora riuscito a intraprendere la strada giusta per il suo riscatto etico. Non possiamo restare fermi a guardare ancora per molto, mentre altri paesi fanno progressi: come cittadini possiamo e dobbiamo essere la parte attiva nella lotta alla corruzione” come afferma Virginio Carnevali (presidente di Transparency International Italia).
Questi sono stati gli eventi più eclatanti, ma anche nella vita quotidiana si è responsabili delle proprie scelte. Questo il quadro?..beh, non bisogna smettere di credere in cioè per cui si lotta.
In memoria dell’italiano, economista che aveva messo la passione per l’economia e l’insegnamento al centro della sua vita: “L’ultima lezione”