Fare luce sui processi di sfruttamento delle risorse naturali
La maledizione delle risorse è il fenomeno per cui i paesi particolarmente ricchi di risorse naturali spesso sono sorprendentemente poveri. Esemplare è il caso di molti paesi africani, spesso molto ricchi di risorse naturali, ma il cui sfruttamento spesso non è andato a vantaggio dell’intero paese ma di cerchie ristrette legate al potere centrale.
Nel saggio “Perché le nazioni falliscono” di Acemoglu e Robinson (2012), gli autori affrontano tale questione considerando come variabile chiave le istituzioni prevalenti in un paese, affermando che sono le istituzioni di tipo estrattivo, ossia quelle che agiscono per l’interesse dell’elite, conferendole le intere disponibilità di risorse e i loro proventi, la causa del fallimento di un paese. Ed è quindi nei paesi in cui prevalgono queste istituzioni, spesso anche sprovvisti di una regolamentazione adeguata, che la corruzione trova spazio nell’ambito di privatizzazioni o di conferimento di licenze per l’utilizzo di risorse.
Come nella maggior parte dei casi, il fattore determinante che viene troppo spesso a mancare è la trasparenza, in questi casi la trasparenza dei diritti di proprietà dei giacimenti, la trasparenza nei procedimenti di estrazione e distribuzione delle risorse, la trasparenza riguardo i compensi per ogni impresa che interviene nell’intero processo di sfruttamento.
Tenta di affrontare questo problema l’Iniziativa per la Trasparenza delle Industrie Estrattive (in inglese Extractive Industries Transparency Initiative, EITI), un’organizzazione internazionale che promuove la trasparenza nella gestione delle risorse naturali, affinché il loro sfruttamento vada a beneficio di tutti i cittadini dello stato di appartenenza. L’EITI ha definito a tale scopo uno standard globale attualmente adottato in 48 paesi, come mostra la mappa sottostante, che prevede il rispetto di determinati criteri che governi ed imprese devono impegnarsi a rispettare per poter essere prima “candidati” e poi eventualmente “conformi” allo standard.
Il motore dell’iniziativa è la divulgazione di tutte le informazioni relative allo sfruttamento delle risorse (licenze, contratti, tasse, ecc.), che sono poi raccolte in un rapporto annuale, attraverso il quale tutti i cittadini possono rendersi consapevoli del funzionamento del settore e dei guadagni che esso genera.
Come si evince dalla mappa ,numerosi tra i paesi africani sono conformi allo standard dell’EITI. E’ un segnale incoraggiante, ma il percorso in questa direzione deve essere continuato, se si desidera togliere terreno alla corruzione, e ottenere una distribuzione equa dei proventi delle risorse naturali.
Link di approfondimento:
EITI – Extractive Industries Transparency Initiative (website)
Acemoglu, Robinson (2012), Perché le nazioni falliscono (info)
Tags: EITI, featured, industrie estrattive, risorse naturali