Disegno di legge anticorruzione
Dopo il terremoto portato dagli eventi di “Mafia Capitale” forse qualcosa si è smosso in tema di anticorruzione. Martedì 9 Dicembre 2014 Matteo Renzi comunica in un video, che giovedì 11 Dicembre (data poi slittata al 12 Dicembre) sarà annunciato, intanto, un disegno di legge per combattere la corruzione. Un pacchetto di 4 interventi, ma cosa riguardano? Vediamoli più da vicino. Alcuni temi furono già annunciati lo scorso 29 Agosto e certi addirittura già discussi in Parlamento.
Il primo tema riguarda le SANZIONI. Il Premier afferma: “La pena minima per la corruzione propria passa da 4 a 6 anni, la massima da 8 a 10”. Questo aumento delle pene ha l’obiettivo di allungare i termini di prescrizione. Alzando la sanzione, sarà più difficile sottrarsi alla reclusione. Ancora Renzi afferma: “In Italia su una popolazione carceraria di circa 50mila persone, in carcere per corruzione con sentenza passata in giudicato sono in 257”. Come è possibile? Solo 257 persone in carcere per corruzione? Suona un pochino strano in un Paese come il nostro, in cui i numeri della corruzione sono elevatissimi. Si vede che c’è un modo per trovare la carta “uscire gratis di prigione, come al Monopoli” continua Renzi.
Il termine della PRESCRIZIONE ai reati legati alla corruzione viene quindi allungato.
Altro tema è la CONFISCA DEI BENI AI CORROTTI E LA LORO RESTITUZIONE. Ci sarà prima il sequestro e poi la confisca di tutti i beni di cui il condannato non potrà dimostrare la provenienza. Il Premier afferma: “Chi è condannato per corruzione con sentenza passata in giudicato potrà vedere la confisca dei propri beni esattamente come accade per reati più gravi. E il maltolto lo devi restituire: non è che ne dai una parte e chi s’è visto s’è visto. Se è provata la corruzione, tu restituisci fino all’ultimo centesimo”. Forse aggredire i patrimoni potrebbe far più paura della galera. La confisca dei beni riguarderà anche gli eredi del condannato che saranno corresponsabili nel senso patrimoniale. Inoltre il corrotto potrà patteggiare solo se ammetterà la sua colpa e se restituirà beni in misura uguale alla corruzione.
Inasprire le pene è certamente un primo passo nella lotta alla corruzione, ma non bastano le sole leggi a combattere questo male. Si parla non a caso di questione culturale, educativa; altro elemento fondamentale da tenere in considerazione. Il nostro progetto può essere un esempio. Non solo informa, ma oltretutto cerca anche di istruire, con la speranza di poter creare una coscienza, una sensibilità al tema che ancora, forse, non è stata raggiunta del tutto.
Matteo Renzi afferma che: “Il governo assume un impegno con i cittadini: fare di tutto perché finalmente in Italia chi ruba paghi fino all’ultimo centesimo. Non c’è solo un problema di norme: c’è bisogno di una scommessa culturale, educativa”.
Tutto ciò sembra molto bello e valido, ma si dovranno aspettare i tempi di un disegno di legge in Parlamento. Staremo a vedere e sicuramente ne riparleremo.
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