Pubblicato il Piano Triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2020-2022 dell’Agenzia delle entrate. Articolo a cura del Dr. Antonio Ricci, Alumno Master Anticorruzione, Agenzia delle Entrate.
Lo scorso 31 gennaio è stato pubblicato, nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito internet dell’Agenzia, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT).
Il Piano, previsto dalla Legge 190/2012, costituisce la modalità attraverso cui le Amministrazioni Pubbliche “valutano il livello di esposizione degli uffici ai rischi di corruzione e indicano gli interventi organizzativi volti a prevenire i medesimi rischi”.
Esso rappresenta, pertanto, lo strumento attraverso il quale l’Agenzia descrive le modalità con cui contrasta i fenomenicorruttivi (maladministration) e individua le azioni per ridurre significativamente il rischio.
Nel Piano, il processo di gestione del rischio corruttivo è attuato attraverso un modello che prevede quattro fasi cicliche: analisi del contesto (esterno e interno), valutazione del rischio, trattamento del rischio e monitoraggio.
L’analisi del contesto esterno è finalizzata all’individuazione delle aree territoriali maggiormente esposte al rischio corruttivo, quella del contesto interno consiste invece nell’esame degli aspetti legatiall’organizzazione e alla gestione dei processi.
La successiva fase di valutazione dei rischi consiste invece nell’individuazione degli stessi e nella successiva autovalutazioneeffettuata dai responsabili dei processi. Una volta individuati e valutati i rischi, quest’ultimi devono essere “trattati” dal responsabile del processo, mediante l’individuazione dei correttivi e delle modalità più idonee a presidiarli, che possono essere di carattere generale e specifico. Le misure generali intervengono trasversalmente su più strutture organizzative; le misure specifiche hanno invece l’obiettivo di ridurre un particolare rischioindividuato nella precedente fase di valutazione.
Il PTPCT 2020 – 2022 prevede, per diverse misure generali, alcune azioni finalizzate al miglioramento dei presidi. In particolare:
L’intero processo si conclude con la fase di monitoraggio, nella quale il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza, supportato dai Referenti anticorruzione (Capi Divisione, Direttori Centrali e Regionali), valuta l’efficace attuazione e osservanza delle misure di contrasto del rischio corruzione previste nel Piano, anche al fine di apportare eventuali modifiche allo stesso.