BUROCRAZIA E MALADMINISTRATION. CASETTE POST TERREMOTO INABITABILI, MA COSTATE 6.200 EURO AL METRO. IL PREZZO DI UN ATTICO NEL CENTRO DI VENEZIA.

 

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Come raccontato da la Repubblica, su 3.666 casette richieste nelle quattro regioni colpite dal terremoto (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo), ai sindaci del cratere ne sono state consegnate appena 2.149, mentre 1.513 (richieste da 48 comuni) non sono state ancora costruite, e nessuno è in grado di dire – come evidenzia Tino Oldani, su ItaliaOggi dell’11 gennaio 2018, alla pagina 7 – quando lo saranno.

Ma c’è di peggio.

La maggior parte delle casette consegnate, soprattutto nei paesi a mille metri, si sono già rivelate inabitabili, poiché progettate male e costruite peggio. Hanno i boiler dell’acqua calda sul tetto (mentre in montagna sono da sempre rigorosamente all’interno della casa), con il risultato che il gelo li fa esplodere. Quindi, niente acqua calda. In moltissimi casi anche l’impianto elettrico e il riscaldamento non funzionano, mentre i tubi degli scarichi dell’acqua e dei servizi perdono. Il tutto a costi proibitivi: a Villa di Mezzo di Bolognola, per costruire 6 casette, sono state spesi 250 mila euro a casetta per le opere di fondazione e urbanizzazione, più altri 1.100 euro al metro per i prefabbricati, per un costo totale di 6.200 euro al metro quadro. Vale a dire, ironizza il sito scenarieconomici.it, il prezzo di un attico in piazza San Marco a Venezia.

Le responsabilità sono numerose, e, sia pure con grave ritardo, stanno emergendo: come indica la Repubblica, «si è scoperto che gli operai impiegati a Visso e Ussita sono in gran parte romeni, reclutati attraverso il caporalato direttamente in Romania: senza tutele, sottopagati (alcuni anche meno di 500 euro al mese), sottoposti a turni di 12 ore al giorno sette giorni su sette». Tutto ciò in quanto «la pletora di subappalti e contratti di rete stipulati dopo l’appalto dimostra che chi ha vinto il bando non poteva realizzarlo senza affidarsi a soggetti esterni».

Già, ma chi ha vinto l’appalto? E questa la domanda chiave, che mette a nudo le responsabilità.

L’appalto unico per le casette dell’intero cratere (un miliardo 188 milioni), bandito dalla Consip, la centrale unica per gli acquisti controllata dal Tesoro, è stato vinto dal Consorzio nazionale servizi (Cns), un mega cartello di 200 cooperative costituito da Legacoop, al prezzo di 1.075 euro al metro quadro. Un prezzo che «supera il valore di tutti i tipi di edifici nuovi e in muratura nella zona», secondo Fabrizio Gatti su L’Espresso.

 

 

 

 

 

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