La corruzione e la politica
L’altro ieri all’Università di Roma Tor Vergata nell’ambito del decimo modulo del Master Anticorruzione intitolato Economia della devianza si è tenuto un interessante dibattito sul vasto tema della corruzione nel mondo della politica.
Il dibattito ha visto la partecipazione di due illustri ospiti, il Professore Emerito di Scienza Politica presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna Gianfranco Pasquino e l’Avvocato Generale presso la Corte di Cassazione Nello Rossi.
I due ospiti con sapienza e un pizzico di ironia hanno illustrato quanto nella storia d’Italia la corruzione sia sempre esistita e abbia intessuto col mondo della politica reti e proficui scambi, pur assumendo nel tempo forme e strutture diverse, mutando il proprio DNA di riflesso con gli enormi cambiamenti sociali e politici che il nostro Paese ha attraversato negli ultimi decenni.
In particolare si è passati da una corruzione centralizzata, cioè strutturata e gestita direttamente dai vertici dei Partiti storici, spazzati via dagli scandali emersi negli anni di “Tangentopoli”, a una corruzione sparsa, insidiosa che coinvolge singole personalità all’interno di Partiti poco strutturati e pertanto “scalabili”.
La corruzione nel mondo della politica apre dibattiti mai sopiti sul finanziamento pubblico dei partiti, sulle forme di immunità parlamentare e di come queste siano mutate nel tempo, ma soprattutto apre discussioni attualissime sui rapporti tra la politica e la Magistratura, sul confine tra ingerenza e intervento opportuno, sulla difficoltà di trovare un delicato equilibrio volto a rispettare il potere e le competenze di tutte le Istituzioni.
Il dibattito al quale hanno contribuito tutti i presenti ha fatto emergere l’enorme complessità del problema, ma tutti gli interventi convergono su un punto: la necessità di selezionare una classe dirigente adeguata.
La classe dirigente è lo specchio di un Paese, e l’unica cura possibile è quella di migliorare i criteri con cui questa viene selezionata, bisogna usare strumenti legislativi in grado di responsabilizzare i nostri rappresentanti verso l’elettorato, per aumentare il livello culturale, civile e morale di una classe politica, che purtroppo anche da un punto di vista meramente tecnico negli ultimi decenni sembra essere verticalmente e trasversalmente peggiorata.
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