I TERRIBILI 4, PER IL PROF. CASSESE

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Colpevoli, ecco perché siamo lenti a crescere – secondo il prof. Sabino Cassese, su L’economia del Corriere della Sera dell’11 settembre 2017, a pagina 4 – con una estrema farraginosità dei processi decisionali, come ha scritto Dario Di Vico sul Corriere della Sera del 30 agosto evidenziando l’«esasperante lentezza della nostra democrazia».

Ogni giorno vengono segnalati ritardi, inciampi, strozzature, nodi che rallentano qualunque decisione.

Quando una decisione è presa, ci si mette qualche ora per riaprire le procedure.

Questa lentezza è proprio necessaria alla democrazia, o è la nostra democrazia che è lenta, a differenza delle altre?

Chi è responsabile di questa lentezza e quali passi si potrebbero fare per eliminarla?

Tutte le democrazie richiedono un dibattito pubblico, impongono la necessità di verificare se c’è consenso, hanno bisogno di compromessi, necessitano di passaggi parlamentari. Tutte le democrazie — almeno tutte quelle più avanzate — richiedono una Costituzione, cioè una norma superiore, e per questo più rigida, che è quindi più difficile cambiare. Tutte le democrazie liberali non possono fare a meno di un sistema di protezione dei diritti individuali, affidato a organi imparziali (i giudici, le corti), che rivedono le decisioni, spesso fanno sanguinare ferite che si erano appena chiuse.

Dunque, se vogliamo la democrazia, se vogliamo cioè l’unico modo sicuro per tenere sotto controllo il potere, se non vogliamo rimetterci nelle mani di un unico decisore, quindi di un dittatore, dobbiamo pagare lo scotto della lentezza.

Ma la nostra democrazia è più lenta di quelle con le quali ogni giorno dialoghiamo, che fanno parte del largo condominio che chiamiamo Unione europea.

Le nostre politiche vengono definite più lentamente, le procedure per attuarle sono più complicate, l’esecuzione è sempre rimessa in discussione.

 

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Commenti (1)

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  1. avatar Giovanni scrive:

    grazie a NOI CONTRO LA CORRUZIONE e al prof. Sabino Cassese per l’articolo pubblicato che aiuta il cittadino comune a comprendere sia la delicatezza del sistema democratico che le inefficienze e i difetti che si riverberano sulla vita quotidiana dei cittadini.

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