DAPHNE CARUANA GALIZIA. MALTA, UN BUCO NERO NELLA UE TRA CORRUZIONE E INTRIGHI

 

 

L’omicidio della giornalista Galizia mette a nudo i punti oscuri dell’isola alta è sotto choc. È la prima volta che l’isola – scelta ogni anno da oltre 300 mila italiani per le vacanze – è testimone di un assassinio premeditato di un giornalista.

Lunedì, in un attentato in stile mafioso, con una carica di dinamite piazzata sotto la sua auto, è morta la più nota e controversa giornalista investigativa di Malta, Daphne Caruana Galizia.

E tre giorni dopo l’omicidio la polizia non ha ancora informato di quello che sta succedendo, mentre il magistrato che conduceva le indagini, una donna, è stata rimossa dopo che la famiglia della giornalista l’ha accusata di conflitto d’interessi, racconta un giornalista del “Times of Malta”, Ivan Camilleri, su La Stampa del 19 ottobre 2017, a pagina 13.

L’uccisione di Caruana Galizia – duramente critica nei confronti del primo ministro Joseph Muscat così come del neo eletto leader dell’opposizione Adrian Della – viene letto come l’ultimo e più grave effetto della storia recente che vede Malta in grave crisi su vari fronti.

Oggi è in gioco la tenuta dello stato di diritto sull’isola che fa parte dell’Unione europea.

Da quando il partito laburista è tornato al governo, nel 2013, le forze di polizia hanno perso gli ufficiali di maggior peso ed esperienza. Il rispetto nei confronti delle forze dell’ordine è ai minimi storici e alti ufficiali come John Rizzo uno dei migliori investigatori di Malta e per un decennio a capo della polizia – sono stati rimossi per diretto intervento del Primo ministro Joseph Muscat. La situazione è così grave che in seguito all’omicidio di questa settimana, il Primo ministro ha annunciato di aver dovuto chiedere aiuto all’Fbi per affiancare la polizia di Malta nelle indagini. Persino il ruolo del Procuratore generale di Malta è stato depotenziato in modo significativo: privato dei suoi migliori collaboratori, promossi a incarichi più remunerativi o trasferiti nei ranghi della magistratura, Peter Grech, nominato dalla precedente amministrazione, è rimasto al suo posto. Grech, un timido avvocato, non ha intrapreso alcuna azione neppure di fronte ai rapporti dell’unità investigativa finanziaria che dimostrano il coinvolgimento del capo del personale del Primo ministro, Keith Schembri, in attività di riciclaggio di denaro. L’opposizione nazionalista, responsabile della nomina di Grech quando era al governo, lo ha pubblicamente misconosciuto, chiedendone le dimissioni. Il governo tuttavia continua a difenderlo e a respingere ogni accusa. Anche il sistema giudiziario è stato intercettato dai radar governativi. In un Paese dove giudici e magistrati sono ancora scelti dal governo, quasi tutti i funzionari che sono andati in pensione sono stati sostituiti da «attivisti» del partito laburista. Il premier Muscat ha messo il suo vice – e editore dell’ organo di stampa ufficiale del partito- a presiedere l’Alta Corte.

Negli ultimi anni Malta ha goduto di una crescita economica senza precedenti grazie soprattutto a decine di migliaia di lavoratori stranieri arrivati sull’isola richiamati dall’industria dei servizi finanziari e del gioco online. Spalancando le porte agli uomini d’affari stranieri, Muscat, che si definisce il miglior venditore di Malta, ha anche avviato un sistema per vendere la cittadinanza europea a multimilionari stranieri ansiosi di entrare in possesso di un passaporto della UE. La vendita di passaporti – ognuno costa meno di 1,5 milioni – ha attirato sull’isola ricchi oligarchi russi, grandi famiglie del Golfo e multimilionari cinesi, e ha innescato un vertiginoso sviluppo dei locali d’intrattenimento e dell’edilizia, per fornire ai nuovi «cittadini maltesi» e ai ben pagati addetti dell’industria finanziaria europea sistemazioni di lusso.

I risultati economici sono brillanti e alcuni maltesi, per lo più uomini d’affari, stanno facendo affari d’oro nel settore immobiliare. Progettata dal commissario europeo John Dalli, in seguito silurato con accuse di corruzione, all’epoca in cui era ministro delle Finanze nei primi Anni 90, l’industria finanziaria di Malta, attraverso la quale le compagnie straniere trasferirono le proprie società per godere degli incentivi fiscali, è ormai diventata una delle colonne portanti dell’economia maltese.

Sebbene molti Paesi dell’UE, in particolare la Germania e la Francia, considerano Malta come un paradiso fiscale non ufficialmente dichiarato, la Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker continua a considerare l’industria di Malta legale e legittima. Malgrado i Panama Papers, svelati anche attraverso il lavoro di Caruana Galizia, abbiano rivelato che il capo del personale del Primo ministro e il ministro dell’Energia sono titolari di società segrete a Panama e malgrado il sospetto che anche 6 autobomba esplose a Malta negli ultimi due anni fossero legate a traffici illeciti di droga e carburante.

Con l’assassinio di Caruana Galizia, l’opinione pubblica maltese sembra essere diventata improvvisamente consapevole del fatto che c’è qualcosa che davvero non va nell’isola delle vacanze.

La domanda è: la situazione peggiorerà?

L’Ue permetterà che Malta diventi uno Stato canaglia restando nell’Unione?

Il Sito tratta, in modo sporadico, fatti di attualità, soprattutto dove sono ancora in corso attività di indagine o non dove si è ancora giunti, almeno, ad una prima sentenza, cercando di dare conto delle diverse posizioni.

Alcune volte, come in questo caso, la trattazione di un tema che viene avvertito di estrema rilevanza (quello della necessità di regolare il whistleblowing) può attraversare l’attualità .

Ci auguriamo di essere stati utili.

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