LA APPROVAZIONE DEL CODICE ANTIMAFIA. PRESIDENTE BINDI : “UN REGALO AL PAESE SBAGLIA CHI CRITICA LA LEGGE NON C`È NULLA DA CORREGGERE”.

Nella categoria Azione Amministrativa e Prevenzione da su 28 settembre 2017 0 Commenti

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«Se fossi stata in aula – racconta il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi a Giovanna Casadio, su La Repubblica, del 28 settembre 2017, a pagina 2 – non avrei votato l’ordine del giorno di Pd e Ap su eventuali correttivi. Il Codice Antimafia va bene così com’è».

A Rotterdam ne ha parlato “… anche parlato con i parlamentari olandesi perorando la causa della confisca dei beni ai mafiosi anche in Olanda. La misura che perfezioniamo con la riforma approvata è unica in Europa, perché i beni confiscati ai mafiosi sono utilizzati a fini di sviluppo sociale ed economico e mettono in movimento un patrimonio da 25 miliardi di euro che spesso finisce inutilizzato».

Ma l’estensione della confisca e del sequestro dei beni anche per corruzione, concussione, per il terrorismo e lo stalking non la lascia perplessa? «No, assolutamente. Anche se il progetto uscito dalla commissione Antimafia non aveva questa formulazione, che è stata introdotta alla Camera e al Senato, va ricordato che in sede giudiziaria da tempo le misure di prevenzione patrimoniale sono applicate sia ai corrotti che agli evasori fiscali seriali. Molte leggi, compresa quella sul caporalato, hanno esteso le misure di prevenzione patrimoniale anche ad altri reati. In questi anni abbiamo imparato che insieme alle pistole e ai kalashnikov, l’arma privilegiate dai mafiosi è la corruzione».

La destra parla di “abominio giuridico”. Come giudica le accuse? «Sono critiche tardive e strumentali. Il principio adottato nel Codice Antimafia è semplice: chi non riesce a dimostrare nel corso di un procedimento giudiziario che le sue ricchezze sono frutto di attività lecite si vedrà privato di quei beni che illecitamente ha sottratto alla comunità e che alla comunità vanno restituiti».

La Brianza come la Locride, infiltrata dalla ‘ndrangheta? «La Locride è povera e la Brianza è ricca, per questo non è paragonabile. Ma la Locride e la Brianza sono i due volti delle mafie moderne, che sparano o che usano l’intimidazione per procurarsi il denaro con la droga, l’estorsione, la tratta degli esseri umani. E poi con la corruzione e la capacità di trovare complicità diventano imprenditori, vincono gli appalti, costruiscono supermarket e magari fanno vincere le elezioni. La mafia c’è anche perché tutti noi non siamo abbastanza rigorosi e apriamo varchi non combattendo una illegalità diffusa. Non a caso il Papa ci ha invitato a combattere la corruzione come stiamo combattendo la mafia”.

 

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