LA APPROVAZIONE DEL CODICE ANTIMAFIA. ITALIAOGGI: LA CAMERA HA APPROVATO IN VIA DEFINITIVA IL NUOVO CODICE. PIÙ TRASPARENZA NEGLI INCARICHI. SEQUESTRO DEI BENI AI CORROTTI

Nella categoria Azione Amministrativa e Prevenzione da su 28 settembre 2017 0 Commenti

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Si allarga il perimetro dei possibili destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali. Oltre agli indiziati di terrorismo o di assistenza agli associati a delinquere, il giro di vite – scrive Francesco Cerisano, su Italia Oggi del 28 settembre 2017 alle pagine 1 e 27 – si estende all’associazione a delinquere finalizzata ad alcuni gravi delitti contro la pubblica amministrazione, tra cui peculato, corruzione propria e impropria, corruzione in atti giudiziari, concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Queste le principali novità del nuovo Codice antimafia, approvato in via definitiva dall’aula della camera in terza lettura con 259 voti a favore e 107 contrari: trasparenza nella gestione dei beni confiscati per superare le criticità degli anni passati e favorire la concorrenza tra i professionisti, riducendo la discrezionalità; estensione dei principi del giusto processo alle misure di prevenzione; controllo giudiziario delle aziende quando sussiste il pericolo concreto di infiltrazioni mafiose che ne condizionino l’attività.

Il varo del provvedimento, approvato senza modifiche rispetto al testo licenziato dal senato lo scorso 6 luglio, è avvenuto in un clima di accuse reciproche tra la maggioranza che ha difeso il nuovo Codice in quanto «risolve tanti nodi che hanno afflitto la confisca dei patrimoni criminali» e opposizioni, in primis Forza Italia, i cui deputati hanno apertamente definito le nuove norme incostituzionali perché «sovvertono il principio di personalità della responsabilità penale» (sono parole di Francesco Paolo Sisto, capogruppo in commissione affari costituzionali).

«Mente, sapendo di mentire chi dice che d’ora innanzi basterà un semplice indizio di colpevolezza per vedersi confiscare l’azienda: l’indizio di colpevolezza è soltanto l’innesco delle verifiche patrimoniali. Il sequestro scatta solo quando un giudice terzo conferma che il sospettato ha nella disponibilità un patrimonio di provenienza illecita», ha chiarito il relatore Davide Mattiello (Pd) «Con tutta la corruzione organizzata che corrode il nostro Paese è davvero curioso sentire quelli che si dichiarano contro la corruzione ma poi fanno mille distinguo e votano contro. Abbiamo potenziato l’Agenzia nazionale, moltiplicato gli strumenti a sostegno della gestione di immobili e aziende, reso l’amministrazione giudiziaria più trasparente e rigorosa. Abbiamo fatto arrivare ad approvazione una proposta di legge di iniziativa popolare, fortemente voluta da Cgu, Libera, Avviso pubblico, Arci e Adi, che nel 2012 raccolsero oltre 500 mila firme. Insomma, c’è di che essere soddisfatti».

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