LA APPROVAZIONE DEL CODICE ANTIMAFIA. LA STAMPA: SÌ AL CODICE ANTIMAFIA. LITE SUL SEQUESTRO DEI BENI ANCHE A CORROTTI E STALKER. SEQUESTRO PREVENTIVO DEI BENI PER CORROTTI, STALKER E TERRORISTI
Via libera definitivo della Camera alla legge, con 259 voti a favore e 107 contrari: una riforma – scrive Ilario Lombardo, su La Stampa del 28 settembre 2017 alle pagine 1 e 7 – che punta a velocizzare le misure di prevenzione patrimoniale, ridisegna l’Agenzia per i beni sequestrati e include corrotti, stalker e terroristi tra i possibili destinatari dei provvedimenti. Punto contestato, quest’ultimo, su cui il Pd chiede modifiche al governo.
Votano contro Fi e M5S: per il M5S è «un passo indietro», «un compromesso al ribasso nella lotta alle mafie»; per Forza Italia è «un abominio» frutto «dell’accanimento ideologico panpenalista della sinistra». Insomma, o è troppo poco, o è troppo.
Quando si sfiorano i temi della giustizia, la cultura di riferimento impone ai partiti di combattere secondo le proprie regole.
Esultano i grandi sindacati e le associazioni. La presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi lo definisce «un regalo al Paese».
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando «una svolta».
Contestualmente un ordine del giorno a firma Walter Verini, Pd, chiede al governo di valutare eventuali modifiche sull’equiparazione tra corrotti e mafiosi, in riferimento all’estensione delle misure di prevenzione patrimoniale.
Uno dei temi prioritari da affrontare era quello di aziende terreni e immobili confiscati e sequestrati alla mafia: 20 mila beni tramite sequestro preventivo, altri 20 mila circa sono quelli confiscati alla fine dei processi, con un totale che vale quasi 30 miliardi, ma circa il 90 per cento fallisce.