Profondo Nero

Nella categoria Ambiente e Territorio da su 14 aprile 2016 0 Commenti

Oil-pollution-in-Nigeria-007Lo scorso 8 Aprile è stato presentato a Pescara l’ultimo report di Legambiente circa la relazione fra estrazione di petrolio e corruzione in Italia. Lo scenario descritto, come immaginabile, è tutto fuorché roseo…da qui il nome del report “Sporco Petrolio”.

Negli ultimi anni, come nota lo stesso documento, i casi di corruzione in questo settore sono diventati sempre più numerosi, dimostrazione ne sono i notevoli scandali trattati dalla cronaca italiana. Fra questi possiamo ricordare quello del Centro Oli di Viggiano con la Dda di Potenza che ha emesso 37 avvisi di garanzia per traffico organizzato di rifiuti e per lo sforamento dei limiti di emissione di sostanze tossiche in atmosfera, ad esso sono stati collegati anche i casi di Tempa Rossa (Pz) e del porto di Augusta (Sr). In particolare il caso di Tempa Rossa, per chi se lo fosse già scordato, è quello che ha avuto il più grande impatto mediatico, portando alle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi (lo scorso 31 marzo) a seguito delle numerose intercettazioni telefoniche pubblicate in seguito. In una di queste conversazioni, infatti, l’ex ministro annunciava al suo compagno Gianluca Gemelli, imprenditore di Augusta (Sr), il via libera all’emendamento del governo, che sarebbe stato approvato nella legge di Stabilità, col quale si sbloccavano interventi strutturali legati alle estrazioni petrolifere in Val d’Agri, favorendo indirettamente lo stesso Gemelli e le sue società. Come se non bastasse potremmo anche aggiungere casi meno noti, ma non meno gravi, come quello della raffineria di Gela e Livorno o i danni subiti per l’inquinamento dall’area archeologica di Thapos, in Sicilia, risalente al Tredicesimo secolo a.C.
In questo scenario il report di Legambiente sottolinea proprio come “se si prende in esame solo i principali scandali che hanno caratterizzato gli ultimi due anni e mezzo, in Italia sono state almeno 97 le persone sotto indagine (in alcuni casi già condannati) per reati ambientali e sanitari e 92 per reati legati a corruzione, truffa e frode fiscale, per un totale di 189 soggetti.”

I motivi di questi dati? Secondo la stessa Legambiente l’alta propensione alla corruzione nel settore delle estrazioni di gas e idrocarburi è principalmente dovuta proprio alla “sproporzione fra la forza contrattuale ed economica messa in campo dai singoli operatori economici titolari e/o gestori degli impianti e la debolezza politica ed economica dei territori dove insistono realmente le piattaforme estrattive”.
Queste sono proprio le condizioni favorevoli per lo sviluppo della corruzione che in questo caso è “un micidiale strumento per aggirare leggi e processi democratici, per spostare ingenti risorse economiche in capo a pochi soggetti”, tutto ciò a spese dei cittadini e soprattutto dell’ambiente. Un secondo elemento che spiega la proliferazione dei fenomeni corruttivi, sarebbe poi l’esistenza di una normativa di tutela ambientale definita “farraginosa, incoerente e spesso eccessivamente astratta, sostenuta da un sistema di controlli a dir poco inadeguati” che faciliterebbe appunto lo sviamento da parte dei corrotti e corruttori delle leggi e dei ruoli delle pubbliche amministrazioni.
Come si legge nel report, poi, esistono delle “ragioni di mercato” che in questo settore è contraddistinto da una forte volatilità dei prezzi e un aumento della domanda globale. In questa economia i sistemi produttivi sono caratterizzati da poca trasparenza nei controlli causata, a volte, dalla difficile esecuzione dell’audit. Nel report si fa l’esempio dello smaltimento delle ‘acque di risulta nelle profondità geologiche tramite gli appositi pozzi’: in questo caso i controlli risulterebbero cosi difficili che gli stessi inquirenti sottolineano la difficoltà, a quelle profondità, di poter monitorare e controllar e i sistemi di smaltimento e quindi la presenza o meno di irregolarità, segnale di eventuali accordi e malaffari.

Come il petrolio inquina i mari, la corruzione sporca la nostra società, sta a noi pulirla con la spugna dell’integrità.

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