Istituto superiore d(’)istruzione: il caso dell’Education Management Corporation

Nella categoria Whistleblowing da su 27 gennaio 2016 0 Commenti

27 gennaio“L’istruzione è l’arma più potente che si può usare per cambiare il mondo” diceva Nelson Mandela, ed aveva ragione. Spesso però più che un arma per cambiare il mondo, l’istruzione diventa un’arma per fare soldi a scapito di contribuenti e studenti.

Il 16 Novembre 2015 il Department of Justice degli Stati Uniti ha annunciato di aver risolto una causa tramite regolamento in denaro (95.5 milioni di dollari) contro l’Education Management Corporation (EDMC), un istituto di istruzione superiore con più di 100,000 studenti che consta di due università, un istituto d’arte e un college.

La prima cosa da sottolineare è che l’EDMC è un istituto di istruzione for-profit (uno dei più grandi negli USA), il che significa che l’obiettivo dell’istituto è esplicitamente la massimizzazione del profitto tramite l’attività educativa. Non sorprende, infatti che la proprietà sia divisa tra Goldman Sachs, Providence Equity Partners e Leeds Equity Partners e che sino al Novembre 2014 appariva negli indici NASDAQ; in poche parole stiamo parlando di veri e propri istituti di istruzione superiore sotto forma di SPA.

Colossi dell’istruzione di questo tipo solitamente si finanziano grazie alle iscrizioni dei propri alunni, tuttavia in molti casi, è lo stato che paga la retta agli studenti, tramite la concessione di prestiti convenienti. L’assegnazione dei prestiti di studio dipende da determinati requisiti che devono essere riconosciuti allo studente, in primis quella di poter essere in grado di ripagare il debito.

L’oggetto del contenzioso tra l’EDMC e il governo degli Stati Uniti d’America è stato proprio il modo con cui i recruiters dei vari college e università ammettevano gli studenti ai propri percorsi di studio. Il titolo quarto del Higher Education Act (HEA) del 1965 impone alle for-profit education companies un Incentive Compensation Ban (ICB), quindi non è possibile dare incentivi alle persone che si occupano delle selezioni per le ammissioni. L’EDMC ha violato questa legge, legando il compenso monetario dei selezionatori al numero di studenti ammessi; più che effettuare una selezione pare che l’EDMC andasse a caccia di studenti. Di conseguenza, l’istituto non aveva il diritto di richiedere allo stato un finanziamento per i propri studenti. Come ha fatto notare l’Attorney General Loretta E. Lynch: “circa il 90% dei ricavi del EDMC provengono dai contribuenti in forma di federal education funding per gli sudenti del EDMC”. Dello stesso parere è il Principal Deputy Assistant Attorney General Benjamin C. Mizer, capo del Justice Department’s Civil Division, secondo cui: “Impropri incentivi ai recruiters provocano un danno agli studenti e perdite finanziarie per i contribuenti”. Il meccanismo di ammissioni era una vera e propria “macchina da soldi” a spese dei cittadini statunitensi, utilizzando un modello di business che equivale a quello della predatory lender industry, perché nel caso di insolvenza degli studenti è lo stato a rimetterci, non l’istituto.

La frode è stata scoperta grazie ad alcuni ex dipendenti dell’EDMC che hanno deciso di “soffiare nel fischietto” utilizzando la formula qui tam del False Claim Act. Va fatto notare che in questo caso i whistleblowers hanno agito in modo indipendente, il governo degli Stati Uniti ha infatti sostenuto 4 differenti cause. Gli ex dipendenti dell’EDMC si sono così aggiudicati collettivamente 11.3 milioni di dollari, ed hanno permesso il recupero di altri 56.62 milioni incassati dagli Stati Uniti.

Fortunatamente, ancora una volta grazie al whistleblowing, i soldi sono stati recuperati e la truffa ai danni del governo è stata sanzionata. Tuttavia, questo episodio può essere motivo di ulteriori spunti di riflessione.

Il primo è il problema del debito pubblico. Anche se ci sono dinamiche molto complesse quando si parla di formazione di debito pubblico, è possibile che la questione venga sollevata nel caso in cui un significativo numero di studenti non riesca a ripagare il proprio debito.

Un ulteriore riflessione andrebbe fatta a monte rispetto all’accaduto. Ci sono alcuni servizi che se privatizzati necessitano di forte regolamentazione, probabilmente questo è anche il caso delle scuole. Non è possibile ragionare per estremi: scuola pubblica o privata. È stato dimostrato che a volte far erogare dei servizi, pubblici per caratteristiche, a degli enti privati, porta a miglioramenti in termini di riduzione dei costi e operatività. Lo stato però, nel momento in cui offre dei fondi, anche se in forma di prestito, si espone sempre al rischio di frode. È evidente che gli istituti di educazione privati in America funzionano spesso bene (si pensi alle grandi università come Harvard, Yale, Princeton ecc.), ma ha davvero senso lasciare che possano diventare delle vere e proprie aziende che puntano alla massimizzazione del profitto? Se la risposta è sì, allora si dovrebbero garantire maggiori controlli sulla qualità del servizio erogato, e sulle modalità con cui le for-profit education companies ricercano il profitto. Per quanto utile ed efficiente possa essere lo strumento del whistleblowing, bisogna ricordare che il primo a mettersi nella condizione di “soffiare nel fischietto” deve sempre essere lo stato stesso, unico “attore” in grado di prevenire piuttosto che curare. Nonostante il recupero monetario infatti, questa vicenda lascia più di una ferita aperta. A causa della mala gestione, l’EDMC ha chiuso numerosi sedi e a farne le spese sono i molti studenti con un debito da pagare e senza un’università in cui istruirsi.

RIFERIMENTI:
http://www.bloomberg.com/news/articles/2015-07-22/taxpayers-could-lose-billions-as-u-s-students-escape-loans
http://www.nytimes.com/2011/08/09/education/09forprofit.html?hpw&_r=1
http://www.huffingtonpost.com/2012/03/15/education-management-corp-for-profit-college_n_1349063.html
http://big.assets.huffingtonpost.com/EDMCcomplaint2.pdf
http://www.justice.gov/opa/pr/profit-college-company-pay-955-million-settle-claims-illegal-recruiting-consumer-fraud-and
http://www.justice.gov/opa/speech/attorney-general-loretta-e-lynch-delivers-remarks-press-conference-announcing-955-million

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sull'autore ()

Ho 22 anni, mi sono laureato in Scienze Economiche ed attualmente sono studente magistrale al primo anno di European Economy and Business Law. Sono un appassionato di musica, suono il violino, la chitarra e scrivo qualche canzone. Ho la fortuna di studiare e fare ciò che mi piace. Desideroso di mettere a disposizione le mie capacità penso che educare sia sinonimo di migliorare.

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