Come proteggere i Whistleblowers? Lo studio di Transparency International

Nella categoria Whistleblowing da su 31 ottobre 2015 1 Commento

UNCACRecenti scandali, nonché crisi finanziarie mettono in evidenza l`importanza del sostenere ed incoraggiare pratiche di whistleblowing in qualsiasi settore economico, in modo da accrescere il coinvolgimento e l´interesse su questi temi ed evitare che la corruzione distrugga le attivitá economiche, sociali e politiche di un paese. Ogni paese si puó cosí permettere di non proteggere i Whistleblowers? Chiaramente il livello di sicurezza e le misure impiegate per difendere i Whistleblowers dipendono dal livello di sviluppo economico di un paese ma esistono altrettanti strumenti facilmente applicabili ed i cui risultati possono portare benefici sicuramente superiori ai costi.

Nel maggio del 2013 é stato pubblicato uno studio, “Whistleblowing protection and the UN Convention Against Corruption”, da Transparency International in cui vengono presentati strumenti per incrementare la protezione dei whistleblowers attraverso un processo di revisione della Convenzione contro la corruzione delle Nazioni Unite (UNCAC). Risultati interessanti di questo studio riguardano in particolare l´implementazione dell´art. 33-5 della convenzione. Questo articolo é cruciale per il successo generale della convenzione. Perché? Gli investigatori costantemente riconoscono l´essenzialità del ruolo dei whistleblowers nel successo delle indagini contro la corruzione. Senza informazioni dall´interno é molto difficile tacciare la corruzione. L´articolo 33 richiede dunque ai paesi di portare avanti un processo di valutazione di appropriate misure che facciano fronte a ció ed é poco probabile che avvenga in modo efficace se gli stati non si impegnano nel cercare margini di miglioramento, sia in termini legali che pratici. Lo sviluppo di sistemi per la protezione dei whistleblowers é complesso ed é un goal difficile da raggiungere in una sola volta. Non esiste una soluzione perfetta ma alcuni paesi hanno fatto degli sforzi per cercarne una e le loro esperienze possono essere illuminanti.

Lo studio “Whistleblowing protection and the UN Convention Against Corruption” (May 2013) è consultabile al link.

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Studentessa di Business Administration all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, 23 anni. Ancora non so chi sarò da grande. Per ora mi appassiono a tutto ciò che riguarda eticità, trasparenza ed integrità; sperando di poterne fare, un giorno e in qualche modo, il mio lavoro.

Commenti (1)

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  1. avatar Giovanni scrive:

    la protezione del dipendente pubblico che segnala condotte illecite, in Italia e’ obbligo di legge :
    art. 54 bis d.l. 165/01: tutela del dipendente pubblico che segnala condotte illecite.
    La legislazione nel nostro Paese, sulla tutela del dipendente pubblico che segnala condotte illecite o e’ sottoposto a violenza psichica o morale o a discriminazioni, con la legge citata, con l’introduzione dei Comitati Unici di Garanzia (art. 57), e’ di un certo pregio.
    Il problema fondamentale e’ che i dispositivi di legge devono essere applicati concretamente!
    quale Autorita’ deve vigilare sulla osservanza della Legge a tutela del dipendente pubblico?
    Una Autorita’, articolazione periferica dell’esecutivo, che potrebbe a mio avviso possedere la necessaria autorevolezza istituzionale e’ il Prefetto che potrebbe assumere la connotazione di autorita’ di vigilanza sulla osservanza dei dispositivi di legge che tutelano il dipendente pubblico-cittadino.
    Altre autorita’ potrebbero essere i P.M. penali o contabili essendo autorita’ dotati di poteri sanzionatori che potrebbero con maggiore forza intimare agli enti l’osservanza della legge.
    In Italia il problema e’ sempre quello : una legislazione fra le piu’ avanzate, non applicata.
    La stessa cosa per la nostra Costituzione : una delle piu’ belle del mondo, che rimane per lo piu’ sulla carta!

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