Think tank politici italiani: trasparenza, questa sconosciuta
Dopo aver trattato dell’iniziativa del gruppo di ricerca Transparify (vd. articolo “La trasparenza dei think tank misurata con le stelle di Transparify”), che ha analizzato le informazioni pubblicate da un campione statistico di169 tink tank in tutto il mondo, oggi ci occupiamo di quelli italiani.
Il lettore più attento si sarà infatti accorto che Transparify non ha censito nessun serbatoio di pensiero italiano. Il motivo ci viene indirettamente fornito dal report “Cogito ergo sum – i think tank italiani” pubblicato da Openpolis. Su 65 think tank italiani, infatti, solo 5 hanno pubblicato online il proprio bilancio, 4 l’elenco dei soci sostenitori, ed uno soltanto l’elenco dei finanziamenti.
Ma quanti e quali persone si celano dietro questi gruppi così rilevanti? La risposta ci viene fornita anche questa volta dallo studio di Openpolis, in cui scopriamo che nei 65 think tank italiani sono presenti oltre 1.800 membri. Per 1.541 è stata addirittura ricostruita la professione esercitata: per la maggior parte si tratta di esponenti del mondo accademico (35,95%) e politici (36,15%).
Visto il ruolo sociale di queste organizzazioni, sarebbe opportuno cercare di capire quale sia il loro peso economico, tenendo tuttavia in debita considerazione che i think tank sono soggetti di diritto privato che non hanno alcun obbligo di trasparenza. Nello specifico, sono due le forme giuridiche principalmente in uso: il 73,85% ha adottato quella della fondazione, e tutti gli altri quella dell’associazione.
Le attività che svolgono sono per lo più di stampo culturale. Più precisamente si occupano dell’organizzazione di convegni e seminari (89% delle strutture) e promozione di attività editoriale (60% delle strutture). Degno di nota il fatto che il 12,3% dei think tank non specifica sul proprio sito internet alcuna attività svolta.
La geografia di queste organizzazioni è eloquente: il 60% hanno sede legale a Roma, la capitale del paese e sede del Parlamento italiano. In tutto sono 9 le regioni coinvolte: al Lazio segue la Lombardia (con 12 think tank su 65), la Campania e il Piemonte (con 4 ognuno), a cui si aggiungono Abruzzo, Emilia-Romagna, Puglia, Toscana e Veneto.
I lettori interessati ad approfondire le tematiche trattate in questo articolo, a consultare i dati delle persone riconducibili a più di un think tank, la riconducibilità a determinate correnti politiche dei “pensatoi”, e i legami tra i vari think tank, sono invitati a consultare il report da cui sono stati attinti i dati e i grafici riportati in questo articolo.
PER APPROFONDIRE
Report “COGITO ERGO SUM – i think tank italiani”, redatto dall’associazione Openpolis
Post “Think tanks: trasparenza e credibilità. Ecco il report di Transparify” di Michela Cignarella
Post “La trasparenza dei think tank misurata con le stelle di Transparify” di Emanuele Mendola
Tags: openpolis, politica, think tanks, Transparify, trasparenza