La Svizzera si muove contro la corruzione

Nella categoria Estero da su 11 settembre 2015 0 Commenti

Camera del Popolo

Lo scandalo FIFA ha avuto enormi ripercussioni arrivando fino a smuovere la politica. Se si considerano gli ingenti investimenti che ci sono dietro queste grandi manifestazioni calcistiche non ci si stupisce se in questo putiferio sono “entrati in campo” istituzioni del calibro del governo inglese e americano, e non ultimo quello svizzero, paese che ospita la sede principale della FIFA. Lo scorso 8 Settembre, infatti, la camera del popolo, con 133 voti su 49, ha optato per la proposta presentata dal deputato Daniel Fässler (PPD/AI) invece di seguire il parere della sua commissione preparatoria che avrebbe voluto continuare a seguire la versione proposta dal consiglio federale.

Ma cosa prevedono queste nuove disposizioni?

Esse prevedono la punibilità della corruzione nel settore privato con al massimo 3 anni di detenzione (questo è il punto principale di questa modifica), e quindi le sanzioni potranno essere inflitte ad aziende o associazioni private, anche sportive ovviamente. Il testo è stato anche creato per raccogliere il caso in cui a un pubblico ufficiale è concesso un trattamento più favorevole rispetto a un terzo, situazione che lede la trasparenza e integrità di questo organo. Nel corso delle sedute parlamentari però, alcune proposte sono state respinte come quella, con 117 voti a 60, di incaricare l’ufficio federale di polizia di raccogliere e gestire le denunce di corruzione segnalate dai privati.

Nonostante la proposta sia stata votata, non sono ovviamente mancati pareri contrari mostrati da opposte fazioni politiche.  Per Daniel Jositsch (PS/ZH) “la punibilità d’ufficio della corruzione tra privati non farà scomparire questo fenomeno, ma potrebbe facilitare almeno il lavoro della giustizia a far emergere dall’attuale cono d’ombra un maggior numero di casi”.  Secondo Yves Nidegger (UDC/GE) questa proposta è caratterizzata da un atteggiamento che considera “cattivo” tutto ciò che è privato, mentre per Pirmin Schwander (UDC/SZ), infine, “i primi ad avere interesse nel combattere un simile fenomeno sono proprio gli imprenditori, i quali possono proteggersi inoltrando denuncia penale. I casi di poco conto possono invece risolverli da sé, senza che sia necessario aprire un’inchiesta d’ufficio.”

Sede di numerose organizzazioni internazionali (sportive e non fra cui FIFA, UEFA e CIO), la Svizzera si era già mossa in primo piano per promuovere una cultura di integrità e trasparenza ospitando la firma di una convezione a Macolin finalizzata a individuare al livello internazionale misure atte a prevenire e combattere la corruzione nello sport. In questi giorni invece la stessa Svizzera, attraverso il suo Consiglio nazionale ha modificato la parte del proprio codice penale trattante la corruzione; modifica che, senza essere caratterizzata da un inasprimento delle norme in realtà, è stata letta come una sorta di risposta ai recenti scandali FIFA.

Al di là del dibattito politico la corruzione in Svizzera, come in altri paesi, ha arrecato e arreca un danno non solo economico ma anche di immagine che lo stesso paese non vuole subire, e quindi, spinta dallo scandalo FIFA o no, un aggiornamento delle proprie leggi in materia di corruzione è un ottimo inizio per combattere questo fenomeno.

 

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