Altro giro, altra corsa: tangenti e raccomandazioni, la storia continua.

Nella categoria Maladministration e sprechi da su 15 aprile 2015 0 Commenti

È di pochi giorni fa la notizia che, primo cittadino del comune di Marino (RM), nell’area dei Castelli Romani, è stato raggiunto da provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari per aver chiuso uno scambio economico-elettorale. Insieme a lui altri quattro indagati: un dipendente comunale e tre imprenditori, accusati a vario titolo di corruzione e peculato.
Il sindaco, eletto nel 2014 con una coalizione di centrodestra, sarà temporaneamente sostituito dal vicesindaco, mentre rimangono in carica la giunta e il consiglio comunale, che procederanno nella regolare e piena amministrazione.

Ne dà notizia la  Procura di Velletri, che ha disposto le misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta sulla costruzione di un centro commerciale, lungo la via Nettunense.
Secondo una nota della Procura stessa “le indagini iniziate nello scorso mese di giugno hanno, tra l’altro, riguardato la realizzazione di un punto vendita di una nota catena commerciale, del valore di circa  3 milioni di euro, per il quale il primo cittadino avrebbe rilasciato illecitamente le necessarie autorizzazioni in cambio dell’assunzione di persone da lui indicate per garantirsi così un ritorno politico ed elettorale”.

Si tratta in particolare di permessi sveltiti per far aprire alcuni ristoranti a condizioni favorevoli, in cambio di assunzioni di dipendenti raccomandati dallo stesso sindaco, sicuri votanti alle prossime elezioni.
L’indagato avrebbe segnalato una trentina di persone da impiegare negli esercizi commerciali, gli stessi costruiti in tempi record, riuscendo ad ottenere autorizzazioniper mutare la destinazione d’uso catastale di alcuni immobili, da artigianale a commerciale. Il quotidiano Il Messaggero ha pubblicato estratti delle intercettazioni telefoniche che hanno permesso i provvedimenti.
Anche in questo caso si rimane sconcertati dai dialoghi intercettati. «Famo piglià qualcosa pure a lui», diceva il Sindacoin ufficio riferendosi al suo impiegato fidato, ignaro della presenza di microspie, aggiornando giorno dopo giorno gli inquirenti sulla “prassi” del malaffare. Non si risparmiano neanche i suoi corruttori, un imprenditore eunpoliziotto, quest’ultimo ,messosi in malattia per fare il manager ed aprire rapidamente i cinque ristoranti, a Genzano, Latina, Roma, Salerno e appunto a Marino, dove le illegittimità si sono rese manifeste.
«Noi vi facciamo aprire», aveva detto il Sindaco all’imprenditore, «e voi assumete trenta persone, venti segnalate da noi». Così avevacommentato l’imprenditore al telefono: «tu considera trenta posti di lavoro sono millecinquecento voti e in un comune fanno la differenza… Stamo sempre là, questo è il mondo in cui viviamo».
Il caso scoppia quando nonostante i cambiamenti di destinazione d’uso lampo, le carte non sono in regola, e l’imprenditoreinizia a capire che l’affarenon è poi così conveniente.
Dopo l’inaugurazione a dicembre, prima viene frenato il progetto per il parco giochi vicino al ristorante e poi per il ristorante stesso: l’imprenditoresi infuria.Sfogandosi con il poliziotto dice – «Il sindaco intanto i posti li ha voluti…Io stamattina ho chiamato e gli ho detto “Se mi fate qualche cosa io ve li caccio tutti quelli che mi avete mannato…”»-  replica perentorio: «Basta, minacciali proprio».
Fra gli intercettati c’è anche chi cerca di opporsi e solleva la questione sull’operazione urbanistica: Stefano Petrini, dirigente del dipartimento urbanistica del comune.
Criticando col sindaco una collega anticipa lo scandalo: «Ma tu che ne sai della normativa urbanistica?, te metti a fa la scienziata?…Pensasse al Burger King che tra poco gli scoppia una bomba sotto il culo…». «Di questa questione non ho mai saputo un c…, sindaco. All’improvviso salta fuori pure il parco giochi per farci saltare i ragazzini. E che è un deposito artigianale quello? Ce mettono in galera tutti quanti…». Il sindaco imperterrito: «E per farlo sta a posto che tocca fa?». Petrini: «Da un punto di vista urbanistico sta cosa non sta in piedi» taglia corto l’ingegnere.

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Ho 22 anni e studio Economics perché mi ha sempre affascinato lavorare in ambito accademico o nella ricerca. Ammetto anche di possedere una certa “sana” ambizione, che spero mi porterà davvero lontano. Scout da una vita, corro sempre qua e là tra i vari impegni. Sono appassionata di viaggi, musica, libri e soprattutto cibo. “A che serve avere le mani pulite, se poi le teniamo in tasca?”

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