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Nella categoria Azione Amministrativa e Prevenzione da su 8 gennaio 2015 0 Commenti

Tutto ha avuto inizio l’11 NovSORDIVIG_SMembre 2014 quando il Comandante Generale Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale Raffaele Clemente ha annunciato l’applicazione di un piano Anticorruzione al corpo dei vigili urbani di Roma. Fino a qui tutto sembra molto bello, ma c’è qualcosa che ai vigili non va bene. I caschi bianchi si riuniscono in assemblea ed alcuni all’uscita, in via della Consolazione, espongono cartelli con scritto: “Io ho le mani pulite” oppure “Non sono un corrotto” (Repubblica.it 11 Novembre 2014). Qualcosa è andato storto, ma cosa? Il responsabile Uil Polizia municipale di Roma, Franco Cirulli, spiega: <<Siamo arrabbiati con il sindaco Marino per la vicenda del salario accessorio, ma anche per le dichiarazioni di Clemente perché, in un’intervista, ha annunciato la rotazione dei vigili da gruppo a gruppo per evitare episodi di corruzione, come se noi fossimo tutti corrotti>> (Corriere della sera.it 11 Novembre 2014). Dunque la miccia potrebbe essere stato il modo in cui è stata annunciata l’intenzione di applicare il meccanismo della rotazione.
Il comandante Clemente deve far ruotare i vigili nei municipi per combattere corruzione e peculato, per far rispettare i principi di legalità e rendere più efficaci le denunce. Questo provvedimento riguarda circa 850 persone. Ho usato la parola “deve” perché in realtà il turn over non è certo una sua idea, ma è un obbligo imposto dalla legge. <<La rotazione periodica degli incarichi per ridurre il rischio di fenomeni corruttivi a cui sono esposti i funzionari pubblici in “prima linea” negli uffici e nei territori, è una garanzia democratica, introdotta recentemente da una legge dello stato, la n. 190/2012, cosiddetta “legge anticorruzione”>> afferma l’associazione Carte in Regola. E continua: “A Roma se ne parla almeno dal 1995” (Agenparl.com 11 Novembre 2014).
Le parole di Fabio Cirulli della Uil, evidenziano cosa, secondo lui, abbia creato notevoli malumori: <<Clemente che se fosse stato onesto avrebbe dovuto dire “il corpo è sano ma io debbo fare la rotazione perché la legge me lo impone”>> (Repubblica.it 11 Novembre 2014).
Siamo al 18 Dicembre 2014 e la situazione non sembra migliorare. Viene annunciata la rotazione di 108 dirigenti entro l’11 Gennaio 2015 e l’insoddisfazione cresce (Repubblica.it 18 Novembre 2014).
L’ultimo episodio risale proprio al tanto chiacchierato giorno di Capodanno, in cui 835 vigili su 1000 erano fuori servizio perché in malattia o in permesso, si è parlato addirittura di impegni quali le donazioni di sangue (Il Fatto Quotidiano.it 02 Gennaio 2015).
Il presidente del consiglio Matteo Renzi, riferendosi a questi fatti twitta: “Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano per ‘malattia’ il 31 dicembre. Ecco perché nel 2015 cambiamo regole pubblico impiego #Buon2015″. Il ministro Marianna Madia afferma: “Ispettorato ministero Funzione Pubblica subito attivato per accertamenti violazioni e sollecito azioni disciplinari” (Il Fatto Quotidiano.it 02 Gennaio 2015). Il sindaco di Roma Ignazio Marino aggiunge: “Chi è assente ingiustificato deve renderne conto” (Il Fatto Quotidiano.it 02 Gennaio 2015).
Ma la domanda che vogliamo porci è la seguente: può il meccanismo della turnazione, da solo, rappresentare un rimedio contro episodi di corruzione? Forse no, perché il vigile corrotto può continuare anche in un diverso quartiere, la mentalità resta. Certamente però può essere un primo passo verso il cambiamento, poiché evita al pubblico ufficiale di entrare in una confidenza pericolosa che subentra inevitabilmente nella routine quotidiana.
Accanto a questo è quindi necessario mettere in campo anche altri provvedimenti, per rendere sempre più efficace la lotta alla corruzione. Ad esempio la creazione di organi di controllo, corsi di etica per tutti i dipendenti, meccanismi adeguati per la segnalazione di illeciti a danno dei cittadini. Sarà sicuramente una sfida complessa, perché il cambiamento più difficile è quello soggettivo, che difficilmente si impara a scuola. L’impegno di tutti può però diventare il motore di questo rinnovamento.

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Ho 23 anni e sono uno studente al secondo anno di "Master of science in Business Administration" all'Università di Roma "Tor Vergata". Laureato nel 2014 in "Economia e Management" sempre a Tor Vergata. Diplomato al Liceo Scientifico Statale "Vito Volterra" di Ciampino nel 2011. La mia mail è: daniele.favero2@virgilio.it

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