Alla ricerca della legalità perduta. Gioca il tuo ruolo

Nella categoria Scuola e Formazione da su 15 gennaio 2015 2 di Commenti

“Alla ricerca della legalità perduta. Gioca il tuo ruolo” è un progetto realizzato da un gruppo di docenti e dottorandi del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna, che ha “trasformato” la ricerca sulla corruzione in un gioco di ruolo, proposto a studenti di alcuni istituti superiori bolognesi. Lo spirito dell’iniziativa dell’Ateneo è quello di divulgare il sapere accademico attraverso canali non convenzionali al mondo universitario.

legalità perduta

La ricerca sulle tematiche legate alla corruzione e all’illegalità si compone principalmente di tre aspetti: lo studio delle cause della corruzione e dei suoi effetti sulla vita economica e sociale di una comunità; la comprensione dei meccanismi che governano le pratiche corruttive; l’elaborazione di efficaci strumenti di contrasto alla corruzione.

Come trasmettere tutto ciò in modo non convenzionale? Fortunatamente la corruzione è un classico oggetto di studio della teoria dei giochi, dunque è stato abbastanza immediato individuare proprio in un gioco lo strumento per raggiungere questo obiettivo.

Il gioco è ambientato a Corruttopoly, città immaginaria investita dalla corruzione, nella quale si fronteggiano due opposte fazioni: i corrotti e gli onesti. Ai partecipanti sono assegnati ruoli (il corruttore, il magistrato, il giornalista, l’intermediario e il comune cittadino), strumenti (di tipo legislativo, economico, politico e sociale) e obiettivi che incidono sulle interazioni tra i giocatori, il livello di legalità in cui avvengono e l’esito finale del gioco, positivo solo grazie alla partecipazione attiva e consapevole della cittadinanza di Corruttopoly.

Le classi coinvolte hanno partecipato molto attivamente. Lo strumento del gioco si è infatti rivelato efficace e in grado di stimolare la curiosità e l’interesse degli studenti, i quali sono stati portati a riflettere sulle dinamiche del fenomeno corruttivo e sui suoi molteplici effetti vivendoli in prima persona, replicando episodi di corruzione realmente avvenuti.

Qualche parola in più sul gioco. A Corruttopoly imperversano corruzione e illegalità. Ma il neo-eletto Sindaco vuole combattere contro di esse, e chiama a raccolta tutti gli abitanti per coinvolgerli nella battaglia per la legalità. Gli abitanti di Corruttopoly si dividono in due fazioni, a cui sono assegnati segretamente, pescando una carta. Ci sono i corrotti, una minoranza di persone, ma informate perché si conoscono tra loro, e gli onesti, la maggioranza disinformata di Corruttopoly. Una situazione analoga alla realtà dei paesi più corrotti, dove i pochi mangiano sulle spalle dei tanti. L’elemento centrale e innovativo del gioco è il “termometro della legalità”. È una scala nella quale è riportato il livello di legalità vigente in ogni momento del gioco nella città di Corruttopoly. Il valore diminuisce al ridursi della popolazione onesta, mentre aumenta quando va in carcere un membro della fazione dei corrotti. Il termometro della legalità fa riferimento al Corruption Perception Index (CPI) – un indicatore pubblicato annualmente a partire dal 1995 da Transparency International che associa a punteggi alti una minore corruzione percepita -, e le sue variazioni determinano l’eventuale approvazione di strumenti legislativi anti o pro corruzione, che agiscono sui poteri speciali di cui sono dotati i giocatori, favorendo l’una o l’altra fazione.

Il principio di fondo è derivato dalla ricerca empirica che dimostra come nei paesi dove c’è maggiore corruzione si approvano leggi che favoriscono i corrotti, mentre nei paesi virtuosi si creano norme anti-corruzione più severe ed efficaci. Così ad esempio, nel gioco proposto, se aumenta la legalità entra in vigore il Piano Speciale Anti-Corruzione che dota il magistrato di nuovi e più potenti strumenti di indagine e fornisce protezione al whistleblower, una figura che si potrebbe paragonare al pentito, fino ad arrivare all’istituzione dell’agente provocatore, anche conosciuto come test d’integrità, che blocca la corruzione prima ancora che questa si verifichi.

I giocatori, oltre a ricoprire il ruolo segreto di onesti cittadini o di corrotti, si vedono assegnare anche un alias, corrispondente al lavoro che svolgono, il lavoro per il quale sono ufficialmente conosciuti da tutti i cittadini di Corruttopoly. Durante la notte i corrotti decidono quale cittadino onesto eliminare. Al risveglio dei cittadini si narra una storia di corruzione dove è protagonista, non nel senso di fautore o complice, ma nel senso di vittima della corruzione, una persona che svolgeva il mestiere corrispondente al giocatore eliminato. Considerato il target dell’iniziativa – studenti delle scuole superiori – sono stati scelti casi di corruzione che potessero toccarli più da vicino, metaforicamente parlando. E dunque tra i casi che si narrano c’è l’allenatore di volley che si ritrova senza squadra dopo che è emerso che la società riceveva sponsorizzazioni gonfiate con le quali si riciclava denaro per tangenti sulle mense scolastiche, o lo studente bravo e preparato che però nei test d’accesso all’università si vede scavalcare da altri che hanno corrotto i membri della commissione ed è dunque costretto ad andarsene, e così via. Le storie raccontate sono tutte tratte da episodi di corruzione realmente avvenuti, e oltre alla funzione narrativa che ricoprono nello sviluppo del gioco, permettono di far capire ai ragazzi gli effetti devastanti della corruzione in tantissimi ambiti: dai servizi ai trasporti, dall’istruzione alla sanità; dalle attività economiche più complesse e avanzate fino ai diritti fondamentali di ogni cittadino, come la partecipazione alla vita pubblica della comunità che si abita.

Per sapere di più sul funzionamento di questo innovativo e coinvolgente gioco di ruolo che, riprendendo la struttura di Lupus in tabula, ci trasporta in un intreccio di personaggi tutto nuovo, non vi resta che andare al seguente link:  http://www.allaricercadellalegalitaperduta.it/

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sull'autore ()

Studio Economia dei mercati e degli intermediari finanziari all’Università di Tor Vergata. Mi piace leggere e viaggiare, ma la mia vera passione è la scoperta del “diverso”. Nonostante 2 lavori part-time e un’avviata carriera agonistica nelle danze latino-americane riempiano le mie giornate, sono sempre alla ricerca di nuove avventure. E chi cerca, trova.

Commenti (2)

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  1. avatar Pier Mela scrive:

    Molto interessante. Vorrei proporlo a un gruppo di miei allievi del biennio delle superiori con i quali sto lavorando sui temi del contrasto alle mafie e sul fenomeno della corruzione. Ho visto che il testo è disponibile in formato digitale, avrei piacere di sapere se è possibile trovare il gioco anche in formato cartaceo

    • avatar Redazione scrive:

      buongiorno, purtroppo no, per il momento.
      Inizieremo una sperimentazione con alcune scuole della DG Piemonte del MIUR e se vi fosse interesse per il materiale lo potrà trovare sul ns. sito.
      Grazie.
      auguri di buon anno

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