“Il punto più basso dell’umanità”
[…] e tenavamo il colmo, quando
restammo per veder l’altra fessura
di Malebolge e li altri pianti vani;
e vidila mirabilmente oscura. […]
Così si entra nella V Bolgia dell’VIII Cerchio dell’Inferno riservato ai fraudolenti, coloro che hanno imbrogliato. Lo scenario dipinto da Dante è percepibile anche attraverso i sensi del lettore, vi è puzza proprio della putrefazione del peccato, ci sono fiamme che cadono dall’alto, un fiume di sangue che scende a cascata e bolle (il Flegetonte), delle urla e delle bolge con dei ponti.
In questa Bolgia del XXI canto, i peccatori che incontriamo sono i Barattieri, coloro che hanno approfittato della loro posizione politica o cariche pubbliche per illeciti guadagni, privi di ogni morale, scordandosi del bene collettivo, unicamente attenti al proprio tornaconto.
L’autore della Divina Commedia condanna severamente questo peccato: “c’è frode, qui siamo nel regno della frode.. perché l’uomo inganna, beffa e froda, e inganna quanto c’è di più alto nella nostra sfera civile, la nostra repubblica e la nostra patria, questo di tutti noi. È uno sputo a imbrattare la nostra comune proprio immagine, a imbrattarla.” commenta l’interprete Roberto Benigni in una delle sue letture del canto.
[…] tal, non per foco, ma per divin’arte,
bollia là giuso una pegola spessa,
che ’nviscava la ripa d’ogne parte. […]
Quale punizione spetta loro per la legge del contrappasso? I peccatori sono immersi nelle pece bollente, costretti a rimanervi da diavoli neri e alati (i Malebranche), che li sorvegliano dalle rocce pronti ad afferrarli e a colpirli con i loro bastoni uncinati.
[…] «Qui non ha loco il Santo Volto:
qui si nuota altrimenti che nel Serchio!
Però, se tu non vuo’ di nostri graffi,
non far sopra la pegola soverchio». […]
Il peccato è nero come un lago di pece, la baratteria, la concussione, la corruzione, bustarelle, tangenti, abuso di ufficio, falso bilancio, interessi privati; è come pescare nel torbido, sono tutte attività subdole, sotto banco, in nero, tanto che uno dei demoni si beffa di uno dei barattieri alludendo alla sua colpa:
[…] «Coverto convien che qui balli,
sì che, se puoi, nascosamente accaffi» […] .
Così come per tutta la vita i barattieri hanno arraffato di nascosto, ora sono costretti a nascondersi coperti dalla pece e i diavoli sembrano come sguatteri che immergono la carne con degli uncini per far sì che non galleggi, appare un incubo farsesco.
[…] altrimenti i cuoci a’ lor vassalli
fanno attuffare in mezzo la caldaia
la carne con li uncin, perché non galli […]