Il ruolo dell’Unità di Informazione Finanziaria nel contrasto al riciclaggio. Articolo a cura del Dr. Edoardo Scialis, discente del Master Anticorruzione, IV Edizione, Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Nella categoria Analisi e Ricerche, Articoli Master Anticorruzione da su 19 febbraio 2020 0 Commenti

Nel 1989, durante il G7 di Parigi, venne costituito il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), o Financial Action Task Force (FATF), un organismo intergovernativo che ha per scopo l’elaborazione e lo sviluppo di strategie di lotta al riciclaggio dei capitali di origine illecita e, dal 2001, anche di prevenzione del finanziamento al terrorismo.

Nell’aprile del 1990, a meno di un anno dalla sua creazione, il GAFI/FATF ha elaborato le linee guida internazionali contro il riciclaggio, note come le Quaranta Raccomandazioni (Forty Recommendations). Queste linee guida forniscono agli Stati che decidono di rispettarle un piano di azioni complessive di contrasto al fenomeno del riciclaggio. Le linee guida sono state aggiornate l’ultima volta nel 2012.

I paesi che aderiscono a queste linee guida si sono dotati ciascuno di una Unità di Informazione Finanziaria (FIU, Financial Intelligence Unit).

Ad oggi, esistono 164 FIU riconosciute nel mondo, riunite nel “Gruppo Egmont”e collegate da una “rete” comune per lo scambio di informazioni. Queste autorità svolgono un’intensa attività di collaborazione e di possibilità di analisi congiunte, ed hanno diversa natura: i singoli Stati hanno deciso se investire la FIU di poteri amministrativi, investigativi/giudiziari oppure se mantenere una natura ibrida.

Il legislatore italiano ha optato per un modello di FIU amministrativa, che valorizza l’approfondimento finanziario delle segnalazioni.

Dal 2008 (d.lgs. 231/2007) l’Italia ha istituito l’UIF (Unità di Informazione Finanziaria), Unità autonoma e indipendente presso la Banca d’Italia, collocazione che costituisce ulteriore presidio di indipendenza e favorisce la collaborazione attiva del sistema bancario e finanziario.

La UIF riceve e acquisisce informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, ne effettua l’analisi finanziaria e, su tali basi, ne valuta la rilevanza ai fini della trasmissione agli organi investigativi (Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, Direzione investigativa antimafia e Direzione Nazionale antimafia e antiterrorismo) ed all’Autorità Giudiziaria.

In particolare, tutti gli operatori, prima di compiere un’operazione, sono tenuti a inviare senza ritardo alla UIF la segnalazione di operazione sospetta (SOS)quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso, compiute o tentate operazioni di riciclaggio o che i fondi provengano da un’attività criminosa (art. 35 del d.lgs. 231/2007). L’Unità riceve e analizza le segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati; riceve, inoltre, comunicazioni oggettive concernenti operazioni a rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo individuate in apposite istruzioni attuative sulla base di criteri oggettivi, nonché il flusso mensile di segnalazioni aggregate da parte degli intermediari finanziari.

L’Unità ha anche il potere di sospendere operazioni sospette per un massimo di cinque giorni lavorativi, su richiesta del NSPV della Guardia di Finanza, della DIA, dell’Autorità Giudiziaria, di un’altra FIU ovvero di propria iniziativa.

Il d.lgs. 231/2007 conosce una nozione ampia di riciclaggio (art. 2), che include anche l’autoriciclaggio.

Costituiscono riciclaggio:

  • conversione o trasferimento di beni per occultare o dissimulare l’origine illecita;
  • occultamento o dissimulazione della reale natura, provenienza, ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni o dei diritti sugli stessi;
  • acquisto, detenzione o utilizzazione di beni;
  • qualunque forma di partecipazione alle suddette attività.

Si ha riciclaggio alle seguenti condizioni:

  1. se commesse intenzionalmente essendo a conoscenza che i beni provengono da attività criminosa o da partecipazione ad essa;
  2. anche se commesse dall’autore del reato presupposto (autoriciclaggio).

Dal 4 luglio 2017 anche le Pubbliche amministrazioni che svolgono compiti di amministrazione attiva o di controllo nell’ambito di taluni procedimenti sono tenute a comunicare alla UIF dati e informazioni concernenti le operazioni sospette di cui vengano a conoscenza nell’esercizio della propria attività (art. 10 del d.lgs. 231/2007).

Ad oggi, la UIF contiene le anagrafiche di 64 milioni di soggetti, ed una banca dati di 32 milioni di legami. Ogni anno la UIF riceve circa 100.000 segnalazioni di operazioni sospette, e riesce ad esaminarle tutte mediamente in un mese, salva la necessità di compiere accertamenti più complessi, grazie al lavoro di un team di 153 persone, diretto attualmente dal Dott. Claudio Clemente.

Attraverso il lavoro della UIF non vengono alla luce solo episodi di riciclaggio e corruzione, ma anche possibili attività terroristiche. L’Unità si occupa anche di segnalazioni relative ai reati di pedopornografia.Insomma, la squadra di donne e di uomini della UIF, al di fuori dei riflettori dei media, partecipano alla protezione della collettività rispetto ad una serie di reati gravissimi.

 

 

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