MERITOCRAZIA. ANDREA ICHINO: “PER AVERE UNA VERA AUTONOMIA I DOCENTI DEVONO SUBIRE LE CONSEGUENZE NEGATIVE O POSITIVE DELLE LORO DECISIONI”

Nella categoria Analisi e Ricerche da su 6 ottobre 2017 0 Commenti

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Come possibile correttivo a una maggiore autonomia universitaria al fine di contrastare la corruzione Roger Abravanel su Il Corriere della Sera del 4 Ottobre 2017 riporta l‘idea di Andre Ichino secondo la quale i docenti devono essere responsabili e subire le conseguenze negative e positive delle proprie scelte, ricevendo minori o maggiori fondi a seconda della qualità della loro ricerca, cosicché si crei una vera concorrenza tra gli atenei per accaparrarsi gli studenti migliori, i soli che garantirebbero più fondi.

La concorrenza stimolerebbe una feconda gara per far emergere i talenti migliori, superando il sistema della cooptazione malsana, rendendo davvero conveniente e utile premiare i ricercatori più validi.

 

Questo approccio funziona nel mondo anglosassone, ma da noi l’idea non decolla, si è provato con valutazioni esterne come quella dell’Anvur, ma premi ai migliori non si sono visti, rendendo dunque del tutto ininfluenti le stesse valutazioni esterne.

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Sono laureato magistrale in Scienze dell'Informazione della Comunicazione e dell'Editoria e in Letteratura, Filologia Moderna e Linguistica e voglio diventare un insegnante. Mi piace scrivere e approfondire gli argomenti che mi interessano e credo che il tema della legalità, dell’educazione a una cittadinanza attiva e consapevole sia la base del vivere civile, l’unico modo per costruire un futuro migliore. Penso che questo progetto sia un ottimo modo per promuovere tutto ciò, un modo per avvicinare le nuove generazioni al tema della corruzione per imparare a riconoscerla e combatterla.

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