A Roma la corruzione è ovunque
È sconcertante il rapporto anticorruzione della Capitale, il quale afferma che nel 2015 il Comune di Roma, con i suoi vari municipi, ha presentato un grandissimo numero di episodi di corruzione e mala gestione amministrativa.
Nella “Relazione annuale Anticorruzione”, elaborata e redatta dal segretario generale del Comune di Roma e responsabile per la prevenzione e la trasparenza in Campidoglio, Serafina Buarnè, si dichiara che solo durante il 2015 sono state accertate circa 150 violazioni, delle quali 61 sarebbero per fatti rilevanti penalmente.
15 municipi e ben 26 dipartimenti sono stati interessati da casi di corruzione o illeciti e le aree colpite sarebbero molteplici, tra cui spiccano quella per affidamento di lavori, servizi e forniture, l’area per le politiche sociali e abitative , quelle per l’ambiente, ma a preoccupare di più è l’area controlli, il cui compito è proprio quello di vigilare per evitare condotte illecite all’interno dei vari organi.
Dalla relazione emergono inoltre innumerevoli problemi che affliggono il sistema amministrativo capitolino, tra i quali quello del controllo e della mappatura dei processi, i quali risultano onerosi e complicati, tanto da richiedere anni per il loro raggiungimento.
I controlli sono aumentati di quasi il 50% rispetto a due anni fa (2014), ma nonostante questo il rapporto fa emergere che il Regolamento del Sistema dei controlli interni, in vigore dal 2013 , ancora non è stato attuato.
La lentezza dei controlli e dei monitoraggi è anche dovuta, come ammette la stessa Direzione Trasparenza nel rapporto, ai limitati poteri di quest’ultima, la quale si limita a segnalare “irregolarità ai dirigenti, sollecitando provvedimenti sanzionatori”.
Il rapporto è l’ultimo dei segnali che mostrano come l’apparato amministrativo capitolino presenti ancora segni di debolezza. Servono misure più drastiche per scovare, ma soprattutto per combattere i fenomeni corruttivi che mettono a rischio non solo la collettività, ma anche la serietà e la reputazione di un organismo così importante.
È necessario trovare degli strumenti capaci di implementare una vera cultura dell’etica, che possa portare in futuro (sperando che questo sia prossimo) ad una maggiore trasparenza ed efficacia del sistema amministrativo.
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Roma e’ la punta dell’iceberg della mala amministrazione e della illegalita’ diffusa in tutta la Nazione.
La nostra Costituzione, per quel che concerne la P.A. e i dipendenti che a vario titolo vi operano, e’ la stella polare.
Gli art. 54 e 98 della Costituzione per i dipendenti pubblici e l’art. 97 della Costituzione che regola i principi che devono ispirare l’azione amministrativa di ogni ente, sono stati ignorati e gli effetti sono stati devastanti!.