Corruption Perception Index 2015. L’Italia guadagna 8 posizioni
E’ stato presentato ieri a Roma, presso la sede di Unioncamere, il Corruption Perception Index 2015.
Presenti all’evento il presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC), Raffaele Cantone; il presidente di Transparency International Italia , Virgilio Carnevali, e il presidente di Unioncamere , Ivan Lo Bello.
In questa ventunesima edizione del CPI, l’Italia si classifica al 61simo posto (su 168), con un punteggio di 44 si 100, un lievissimo miglioramento rispetto all’anno precedente.
Miglioramento dovuto al grande impegno e lavoro che sta svolgendo proprio l’ANAC, come afferma Virgilio Carnevali.
Ma la strada è ancora lunga e si ravvisa la necessità di un cambiamento dal basso, di una “battaglia educativa che consenta il cambiamento della mentalità” (Cantone).
Il dibattito è stato occasione di riflessione riguardo alla situazione della corruzione in Italia e degli strumenti per contrastarla.
Riguardo alla lotta alla corruzione, Cantone afferma che “è di fondamentale importanza il ruolo che stanno avendo e devono avere le imprese, perché sono proprio loro le prime a subire la corruzione come danno per il Paese. […] Un segnale positivo è il fatto che nelle audizioni della Camera dei Deputati, quando si è parlato di Codice degli Appalti e dell’aumento dei poteri dell’ANAC, la voce più forte è stata quella dell’ANCI […] e questo è il segnale di un cambiamento della cultura, di chi non pensa che controlli e regole siano degli impedimenti”.
Un altro segnale di cambiamento è quello della digitalizzazione dei processi, ad esempio quello di avere un registro delle imprese sempre più informatizzato, come afferma Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere. L’agenda digitale è fondamentale in quanto il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione avverrà in una struttura completamente tracciabile, senza l’incontro diretto tra i singoli, permettendo così di evitare occasioni che possano portare i soggetti ad avere atteggiamenti corruttivi.
Si prospetta quindi un anno di grandi cambiamenti: nuovo Codice degli Appalti, nuovo Codice dei Contratti e nuova regolamentazione alla trasparenza, con l’impegno e l’augurio di vedere dei miglioramenti significativi nella lotta alla corruzione.
L’incontro si è concluso con la firma di un accordo di collaborazione tra ANAC e Transparency International Italia, proprio a conferma della volontà dei due organi di impegnarsi a portare avanti questi propositi.
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