“A voce alta. Un anno di segnalazioni”
Transparency International Italia (TI-It) è da sempre un punto di riferimento per quanto riguarda temi come trasparenza, corruzione e whistleblowing. Come vi abbiamo già raccontato in un precedente articolo, durante il mese di ottobre 2014, tale associazione ha lanciato il servizio ALAC “Allerta Anticorruzione” “indirizzato ai cittadini che vogliono segnalare un caso di corruzione con l’obiettivo di far emergere i casi di corruzione e dare assistenza a chi decide di segnalarli e guidandoli nel percorso più sicuro e più appropriato”.
In occasione della settimana della giornata internazionale contro la corruzione, TI-It ha presentato un report riassuntivo sul primo anno di attività del servizio di segnalazioni. Andiamo dunque a vedere quali sono stati i risultati in questo primo periodo.
Chi segnala
Ben 124 persone si sono rivolte all’associazione con una certa costanza durante questo primo anno di attività. Dei picchi di segnalazioni sono stati riscontrati in corrispondenza del lancio del servizio, di eventi promozionali e di articoli diffusi sui media riguardo il servizio ALAC.
La diffusione geografica delle segnalazioni è rappresentata nella seguente tabella.
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Il 65% delle segnalazioni è avvenuto in forma anonima. Tra chi decide di rivelare il sesso, ben il 73% dei segnalatori risulta di sesso maschile (35% del totale), mentre la maggior parte di chi si rivolge al servizio e decide di rivelare l’età risulta di età compresa tra i 40 e i 54 anni (23%). Un altro dato importante è quello relativo alla correlazione tra il segnalante e i fatti, in quanto risulta un buon indicatore della qualità delle informazioni. In particolare i segnalanti sono piò o meno equamente ripartiti tra vittime, testimoni e whistleblower.
Che segnalazioni riceve ALAC
In totale sono giunte 133 segnalazioni di cui il 23% è risultato non inerente e il 10% non pertinente. Per quanto riguarda la tipologia di illecito, la maggior parte delle segnalazioni riguarda reati o comportamenti contro la pubblica amministrazione. Sorprendente è la schiacciante maggioranza di segnalazioni che riguardano enti locali (73%), mentre i principali ambiti delle segnalazioni sono la pubblica amministrazione (25%) e la sanità (18%). La maggior parte delle istituzioni coinvolte sono pubbliche (74%), solo il 15% delle segnalazioni coinvolge istituzioni private.
Cosa è stato fatto finora
Il servizio ALC ha fornito assistenza a tutti i cittadini che lo hanno contattato, portando alla luce diversi casi. Il lavoro del team ALAC consiste in due interazioni principali: quella con il segnalante e quella con le istituzioni a cui spetta poi la verifica di eventuali irregolarità.
L’interazione con i segnalanti avviene attraverso la piattaforma informatica sviluppata con il software opensource Globaleaks. Il primo step della procedura prevede la compilazione di un questionario, il dialogo poi prosegue sulla piattaforma attraverso continui scambi di informazioni. Dopo aver analizzato e approfondito le segnalazioni, si cerca di individuare l’istituzione destinataria. Tra gli enti e le istituzioni rilevanti evidenziamo i Responsabili per la Prevenzione della Corruzione (RPC), designati dalla Legge Anticorruzione, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), l’Autorità giudiziaria, le forze di polizia, la Corte dei Conti e i media.
In conclusione, in attesa della soluzione del vuoto istituzionale e normativo in tema di whistleblowing, il servizio ALAC è stato di grande utilità, nonostante alcune difficoltà che il servizio si propone di affrontare nell’immediato, migliorando alcune funzioni e definendo nuovi obiettivi futuri.
Fonti ed approfondimenti:
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