Cosa pensa Transparency International del Registro per la Trasparenza europeo

Nella categoria Lobbying da su 18 dicembre 2015 0 Commenti

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Se lo chiedeste a Transparency International, la ONG con base a Berlino che si occupa della lotta alla corruzione, probabilmente vi risponderebbe “le banche e le imprese del settore ICT ed energia”. Infatti, secondo quanto riportato in Lobby meetings of the European Commission, il 75% delle riunioni della Commissione Europea nell’ultimo anno è stato con lobbisti di grandi aziende e industrie nei settori Energy, Digital Economy e Financial Markets, per un totale di più di 7000 incontri.

Daniel Freund, l’autore del documento, precisa che  nonostante il passo in avanti che è stato fatto con la riforma europea del lobbying ed il lancio della nuova versione del Registro per la Trasparenza nel 2015, in Europa le lacune in materia di trasparenza, appunto, sono ancora enormi.

In base a quanto riportato nel documento di Transparency International, infatti, le nuove misure adottate dalle istituzioni europee, si applicano solo all’1% degli ufficiali della Commissione ed al 25% dei lobbisti, così che la maggior parte delle attività rimane ancora del tutto oscura. Molte delle informazioni volontariamente fornite dai lobbisti nel registro risultano inaccurate, incomplete o addirittura senza senso. A parte il piccolo progresso, il registro europeo delle lobby resta dunque inaffidabile.

Al riguardo, il principale consiglio di Transparency International EU è di rendere la registrazione obbligatoria per tutti i i lobbisti, in modo da avere piena trasparenza nelle istituzioni UE e garantire così l’equa applicazione delle regole vincolanti. Sempre secondo Freund, tutte le istituzioni dovrebbero inoltre pubblicare un legislative footprint in cui vengano registrati gli incontri con le lobby ed i fattori che hanno influenzato politiche e leggi.

Transparency International, in collaborazione con Access Info Europe, Sunlight Foundation e Open Knowledge ha poi condotto un’iniziativa unica nel suo genere, dal nome International Standards for Lobbying Regulation, volta a guidare governi, organizzazioni internazionali e policymakers verso processi più trasparenti, caratterizzati da integrità e partecipazione. Per leggere gli standards e saperne di più: http://lobbyingtransparency.net/

 

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Neolaureata nel Master of Science in European Economy and Business Law presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, dove ho conseguito la laurea triennale in Economia Europea e maturato il mio interesse verso i temi della legalità e della trasparenza. Da sempre appassionata di scrittura e viaggi, ho un forte interesse verso i temi della concorrenza sleale e degli appalti pubblici. Consapevole del fatto che nel nostro Paese c’è ancora molto da fare, il mio sogno è quello di riuscire a lasciare una piccola impronta nel cammino verso il cambiamento.

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