60 MILIARDI: UNA STIMA GROSSOLANA
Un fantasma aleggia per l’Italia: il costo della corruzione sarebbe pari a 60 miliardi di Euro. E’ una cifra rimbalzata più e più volte, tra i titoli dei quotidiani nazionali e i talk show. Ma da dove proviene questo numero? Da una stima grossolana ed errata dei media e delle istituzioni: nel 2004 la Banca Mondiale stimò che il costo della corruzione è pari al 3 per cento del Pil mondiale. Questa percentuale venne applicata al Pil italiano, senza pensare alle specificità del nostro paese, e così si arrivò alla cifra dei 60 miliardi. Ma, tanto per iniziare, si può tentare una prova controfattuale: al livello attuale del Pil Italiano circa (1.600 miliardi) non corrisponde la cifra dei 60 miliardi bensì di 48 miliardi. Come si è arrivato a questo? In parte, si tratta di cattiva informazione. Ma anche, quei 60 miliardi risultavano allettanti, perché altre stime in circolazione non ve n’erano.
Ma in questa vicenda vi è un aspetto positivo. Quel numero, praticamente inventato, ci ha permesso di vedere il problema, per poi discuterlo; il che non è poco, considerato che la corruzione è un fenomeno opaco e che ha una tendenza ad esser occultato. E il primo passo per combattere la corruzione, evidentemente, è rendersi conto della sua esistenza e rilevanza. Ma cambiare la percezione dell’entità del fenomeno evidentemente non basta. Vi è un’altra percezione che dobbiamo cambiare: quella del rischio da parte dei corrotti e corruttori. Sino a quando in molti penseranno di poterla far franca quasi con certezza, difficilmente i tentativi di contrastare la corruzione avranno successo.
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