Il governo dell’impresa, i cda e le assemblee: un libro di Bianchi. Di Filippo Cucuccio

Nella categoria Analisi e Ricerche da su 11 gennaio 2022 0 Commenti

Il libro di Luigi A. Bianchi “La gestione dell’impresa – I consigli d’amministrazione tra regole e modelli organizzativi”, edito dal Mulino, non è solo per addetti ai lavori ma rivela i misteri della governance anche al grande pubblico.

Alcune recenti vicende societarie italiane hanno riportato prepotentemente alla ribalta il tema, più generale e decisamente cruciale, del governo delle imprese, dopo un periodo in cui l’attenzione sembrava essersi prevalentemente concentrata sugli altri due elementi, Environmental e Social, dell’acronimo ESG.

Anche per questo motivo contingente di stretta attualità va accolto con interesse il nuovo libro di Luigi. A. Bianchi “La gestione dell’impresa – I consigli d’amministrazione tra regole e modelli organizzativi”, edito dal Mulino (pagg. 312, euro 22,00). Una materia, quella della governance societaria, considerata, generalmente, riserva di esercitazioni intellettuali di una cerchia ristretta di specialisti, e che, invece, merita di essere diffusa non solo a fini di un generico ampliamento conoscitivo, ma, anche e soprattutto, per acquisire una maggiore consapevolezza del suo reale impatto nel contesto del nostro Paese.

Un primo merito non banale che va riconosciuto a Luigi Arturo Bianchi, docente di Diritto Commerciale all’Università Bocconi di Milano e con una esperienza maturata sul campo nella sua veste di consigliere di amministrazione e di membro di organismi di controllo e di vigilanza in grandi imprese, è l’aver delineato un quadro sistematizzante di una materia, tanto complessa quanto affascinante, offrendo al lettore un valido supporto cognitivo, arricchito dagli esiti del proprio vissuto professionale. Un’operazione condotta – ed è questo un secondo importante merito del libro – con un linguaggio chiaro e accessibile, che, senza intaccarne il rigore scientifico, rende la lettura del testo, decisamente, agevole ed attraente.

Passando all’impianto del libro, complessivamente articolato in 12 capitoli, dopo una descrizione accurata della specifica situazione italiana e del relativo quadro di riferimento normativo, si esaminano nel dettaglio le caratteristiche distintive del governo societario italiano, cogliendone le differenze più rilevanti rispetto al modello adottato negli Stati Uniti definito “board centric”, in particolare, per quanto concerne il ruolo ancora determinante nel nostro Paese dell’Assemblea degli azionisti.

Dopo essersi soffermato ad analizzare accuratamente i principali obblighi gestionali degli amministratori, Bianchi affronta il tema della direzione d’impresa, descrivendone gli aspetti organizzativi e strategici ad esso correlati, nonché il suo impatto concreto sugli stessi amministratori, sia sotto il profilo della gestione corrente, che delle operazioni straordinarie.

La trattazione della materia del governo societario risulta completata, poi, dai capitoli dedicati agli obblighi di controllo, che fanno capo agli amministratori e dalle specificità che li contraddistinguono nello svolgimento della loro “mission” in una società di emittenti. Un profilo analitico, quest’ultimo, che si allarga opportunamente all’illustrazione delle figure degli amministratori indipendenti e di quanti sono nominati dalle minoranze societarie.

Il libro si chiude con uno spazio limitato (ma di notevole importanza) dedicato al ruolo del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili, una figura introdotta nel nostro ordinamento giuridico dalla cosiddetta Legge sul Risparmio del 2005. Di questa figura, di grande rilievo aziendale, vengono esaminati, in particolare, i livelli di autonomia operativa, indispensabili per uno svolgimento soddisfacente dei propri compiti, nonché i complessi e delicati aspetti di interrelazione con gli organi delegati della società.

In definitiva, questo è un libro, come esplicitamente affermato dallo stesso autore nella sua Presentazione, che si propone di contribuire a colmare un’evidente e seria lacuna nella letteratura in materia di governo societario. Un obiettivo, sicuramente sfidante, perseguito con un’originalità di approccio, che consente una reale ed efficace fruibilità di questa opera anche al grande pubblico.

Dopo la laurea in Giurisprudenza, conseguita a pieni voti nel 1970 presso l’Università Sapienza di Roma con una tesi innovativa sul modello del costo del capitale di Modigliani – Miller, Filippo Cucuccio entra nel Gruppo Banca Nazionale del Lavoro, dove percorre tutti i gradini della carriera manageriale, assumendo incarichi di importanza via via crescente, tra cui si ricordano: Responsabile della Comunicazione, Responsabile della Formazione Professionale e dell’Addestramento Tecnico dell’intero Gruppo BNL, Amministratore Delegato di Società del Gruppo. Parallelamente Filippo Cucuccio matura esperienze in campo giornalistico (è iscritto all’Ordine Nazionale dal 1984) collaborando con le principali testate economiche nazionali e assumendo la direzione di periodici specialistici, quali Parabancaria, Finanza & Mercati, ecc. Attualmente collabora con numerose testate di quotidiani e periodici ed è membro dell’Editorial Board del periodico Tempo Finanziario. Arricchiscono il profilo formativo di Filippo Cucuccio il conseguimento nel 2010, sempre a pieni voti e con lode, di una seconda laurea in Scienze dell’Amministrazione presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Sapienza di Roma con una tesi in Diritto del Lavoro, nonché un’approfondita conoscenza delle lingue e delle culture francese e inglese, certificata rispettivamente dal DALF, rilasciato dal Centre Saint Louis de France e dal Certificate of Proficiency dell’Università di Cambridge. Completano, infine, il quadro professionale di Filippo Cucuccio le esperienze di Segretario Coordinatore della Commissione Regionale del Lazio presso l’Associazione Bancaria Italiana (2010/12), l’attuale incarico di Direttore Generale dell’ Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito (dal 2013); nonché le qualificate collaborazioni con le cattedre di Diritto dell’Economia della Facoltà di Economia dell’Università Sapienza di Roma, con la cattedra di Economia Aziendale della Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata di Roma, con la Scuola di Polizia Economica della Guardia di Finanza di Ostia e con la Scuola Superiore della Magistratura.

avatar

sull'autore ()

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *