IL RUOLO DEI NOTAI IN MATERIA DI ANTIRICICLAGGIO. Articolo a cura dell’Avv. Paola Tranquilli, discente del Master Anticorruzione, IV Edizione, Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Nell’ambito del X modulo del Master Anticorruzione – 4 edizione, dal titolo “Rapporti tra corruzione ed altre devianze patologiche: evasione, riciclaggio e auto riciclaggio, falso in bilancio” è stato trattato il tema del ‘ruolo dei notai nel contrasto al riciclaggio’.
Il notaio Marco Krogh ha evidenziato come, negli ultimi anni, il Notariato si sia molto attivato su questo fronte, apprestando la massima attenzione sia agli eventi formativi sia ai vari tavoli tecnici con le diverse parti istituzionali, al fine di consentire ai Notai di assolvere gli obblighi antiriciclaggio in modo efficiente e sostanziale.
Il grande impegno profuso dal Notariato, nel fornire indicazioni operative alla categoria, è evidente già dal constatato aumento delle segnalazioni. Infatti, secondo i dati forniti dall’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), il 90% ca. delle segnalazioni di operazioni sospette, trasmesse complessivamente dai professionisti, proviene dai notai. Ciò che conta, però, non è solo l’aumento delle segnalazioni, ma soprattutto la qualità delle stesse. A questo scopo l’UIF e il Consiglio Nazionale del Notariato hanno sottoscritto, fin dal 2009, un Protocollo d’Intesa che disciplina lo scambio in via telematica delle informazioni sulle segnalazioni di operazioni sospette. Inoltre, il Notariato ha redatto delle Linee guida in materia di adeguata verifica della clientela, predisposte dal Gruppo Antiriciclaggio del Consiglio Nazionale del Notariato previo confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’UIF e la Guardia di Finanza, allo scopo di dotare i notai di criteri univoci per profilare la clientela, e fornire indicatori in merito alle modalità tecnico- operative da seguire per assolvere gli obblighi antiriciclaggio.
È stata, poi, istituita una rete di delegati atta a garantire un aggiornamento costante della categoria notarile sui complessi e delicati

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profili della disciplina in tema di prevenzione e contrasto al riciclaggio, e agevolare, di conseguenza, il contributo del Notariato alla lotta verso tale fenomeno criminoso1.
Questa intensa attività di formazione e sensibilizzazione della categoria ha dato i suoi frutti. Infatti, nel Rapporto relativo all’aderenza dell’ordinamento nazionale italiano a quanto stabilito dalla “Convenzione contro la corruzione per il quinquennio 2016-2021”, pubblicato il 26 novembre 2019 dall’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine – United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC), i Notai e il Consiglio Nazionale del Notariato sono espressamente menzionati quale presidio di legalità nelle transazioni giuridiche e nel controllo antiriciclaggio. Per la prima volta il Notariato è stato ufficialmente inserito tra le istituzioni cardine per la lotta alla corruzione e al riciclaggio.
Nello specifico è stata particolarmente apprezzata la funzione preventiva e di controllo esercitata dai notai, soprattutto sull’attività di segnalazione delle operazioni sospette, cioè quelle con indicatori di anomalia importanti. Il messaggio che l’attività di formazione ha sviluppato è che il combinarsi di diversi elementi di anomalia può e deve portare il professionista avveduto a porsi il problema e, se non riesce a risolvere i suoi dubbi, ad effettuare la segnalazione.
Sul piano pratico, infatti, i Notai sono tenuti a svolgere la corretta applicazione dell’adeguata verifica della clientela, proceden do all’acquisizione di copia dei documenti di identità, delle visure e della documentazione necessaria alla identificazione dell’eventuale Titolare effettivo, nonché ad effettuare la Segnalazione di Operazione Sospetta (SOS) alla UIF (Unità di Informazione Finanziaria) presso la Banca d’Italia, nei casi di rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. La segnalazione di operazioni sospette (SOS) è una delle attività più delicate cui è chiamato il professionista, sia per le conseguenze che possono derivare in capo al cliente sia per i rischi cui va incontro il professionista se omette la segnalazione2.

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La categoria, inoltre, è tenuta ad applicare procedure calibrate in funzione del rischio, per attribuire a ciascun cliente un’adeguata classe, effettuando periodici monitoraggi e controlli.
I notai, come anche altri professionisti, dovranno dimostrare di avere adottato le best practices in termini di autovalutazione del rischio, contemplando la conservazione dei documenti, dati e informazioni, nonché la messa a disposizione di questi ultimi alle Autorità competenti, in caso di controllo.
Dopo l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 125/2019 – che ha introdotto rilevanti novità al Decreto legislativo n. 231/2007 – il Notariato, in anticipo su altri professionisti, ha aperto un confronto anche sulle transazioni in valuta virtuale. In particolare, la nuova normativa estende la definizione di portatori di servizi all’utilizzo di valuta virtuale, introducendo la classificazione di ‘prestatori di servizi di portafoglio digitale’, definiti come: “la persona fisica o giuridica che fornisce a terzi, a titolo professionale, anche online, servizi di salvaguardia di chiavi crittografiche private per conto dei propri clienti, al fine di detenere memorizzare e trasferire valute virtuali”.
I Notai, ancora prima dell’entrata in vigore della nuova normativa, hanno spesso evidenziato la pericolosità di queste transazioni, perché non vi è identificazione legale dei soggetti che vi partecipano. Di conseguenza, in presenza di una transazione notarile in valuta virtuale, la segnalazione di operazione sospetta ai fini antiriciclaggio, secondo le indicazioni del Notariato, dovrebbe essere quasi automatica, poiché consentirebbe quegli accertamenti che il notaio non può svolgere in autonomia e che sono necessari a valutare la regolarità delle operazioni3.
Sempre in tema di segnalazione delle operazioni sospette, ciò che i notai hanno più volte rimarcato è che la segnalazione deve essere segreta, così come rimanere anonima l’identità del segnalante, a garanzia del fatto che non possano esservi ritorsioni o ripercussioni sul professionista. Per questa ragione la segretezza della segnalazione antiriciclaggio è espressamente imposta dalla legge.

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In conclusione, nell’incontro con il Notaio Krogh è emerso in modo netto il grande impegno che sta mettendo in campo il Notariato nella lotta al riciclaggio e alle condotte illecite, svolgendo egregiamente quel ruolo di “sentinella” dei sistemi dell’antiriciclaggio che oggi viene unanimemente riconosciuto agli Ordini professionali4.

 

 
1 Consiglio Nazionale del Notariato [In rete] www.notariato.it
2 GIUSEPPE MICELI, Antiriciclaggio avvocati e notai: profili applicativi della normativa Antiriciclaggio per
avvocati, notai e studi notarili, Collana “Atlante Antiriciclaggio”, fasc. n. 4, Bologna 2020.
3 NOT. MARCO KROGH, intervento nell’ambito del Convegno “Lotta al riciclaggio – Esperienze e prospettive”,
svoltosi a Catania il 14 aprile 2018. [In rete] https://www.youtube.com/watch?v=eP3wGUWYS_g
4 GEN. GDF ANTONIO QUINTAVALLE CECERE, intervento nell’ambito del Convegno “Lotta al riciclaggio – Esperienze e prospettive”, svoltosi a Catania il 14 aprile 2018. [In rete] https://archivio.udite- udite.it/2018/04/antiriciclaggio-lo-dellarte-catania/

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