Protocollo d’intesa sul Mercato Legale 4.0: intervista all’ Avv. Daniela Condò Segretario del Master Anticorruzione Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Nella categoria Analisi e Ricerche da su 18 dicembre 2019 0 Commenti

Lo scorso primo di ottobre 4cLegal, ANUTEL (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali) e AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) hanno presentato un “Protocollo d’intesa” in cui vengono delineati i principi fondamentali del Mercato Legale 4.0: aperto, trasparente e fondato sul merito. Il fatto che tre player così importanti all’interno del mercato legale (ANUTEL rappresenta circa 4.500 enti; AIGA conta più di 12.000 iscritti) abbiano formulato un documento che esprime una visione comune sulla professionalità degli avvocati e il rapporto con gli enti con cui lavorano è certamente un fatto rilevante, nonché la base per future collaborazioni. In questa intervista, Daniela Condò -Segretario del Master Anticorruzione dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e avvocato- commenta il documento.

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Daniela Condò, in qualità di Segretario del Master Anticorruzione dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e in qualità di avvocato lei è una persona doppiamente qualificata per commentare il Protocollo d’intesa sul Mercato Legale 4.0. Tra le varie parole chiave del documento -digitalizzazione, professionalità, tracciabilità e trasparenza, apertura e concorrenza- ce n’è una in particolare che vuole commentare?

Scegliere una sola parola tra quelle è impossibile: anche se sono diverse tra loro, sono comunque tutte parole collegate. Però è proprio questo collegamento lo spunto positivo del Protocollo, e spingo oltre il discorso dicendo che quello che mi piace del documento è che suggerisce un concetto di etica -in questo caso nel mercato legale- che non è solo il puro e semplice rispetto delle regole, ma uno sforzo di integrità più ampio. Vedo un parallelismo con il concetto di “corruzione”, e quindi “anticorruzione”, su cui lavoriamo noi a Tor Vergata -introdotto anche dal Piano Nazionale Anticorruzione. Si basa sulla convinzione che non ci sia necessariamente bisogno di entrare nel penale per “corrompere” l’ambiente in cui si lavora, e soprattutto ledere la fiducia del rapporto tra le istituzioni e i cittadini (o, nel privato, le imprese e i clienti). Basta una semplice mancanza di trasparenza.

 

https://www.4clegal.com/settore-pubblico/protocollo-dintesa-mercato-legale-40-intervista-daniela-condo

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