PREMIO AMBROSOLI. PRESIDENTE MATTARELLA: “UN ESEMPIO DI VIRTU’ CIVICHE”.
Da solo, contro un potere criminale mafioso, fu «un esempio di virtù civiche. È stato insignito, difatti, della medaglia d’oro al valor civile, massimo riconoscimento della Repubblica. Come per altre figure di riferimento del nostro Paese, credo che, alla base del suo comportamento, vi fosse la coscienza della propria dignità personale, e di quella del proprio ruolo, professionale e di responsabile di una funzione affidatagli dalla Repubblica. Questi aspetti hanno alimentato il suo coraggio, malgrado le intimidazioni e le minacce sempre più aggressive, di fronte alle quali ha impersonato la superiorità della legge dell’onestà».
«Il premio– dice Mattarella, dopo aver rivolto un saluto alla vedova Annalori Gorla e ai figli Francesca e Umberto – rappresenta un messaggio e un’occasione di riflessione. È di grande efficacia l’idea di legare il ricordo dell’avvocato Ambrosolia un riconoscimento che premia integrità, senso di responsabilità e qualificazione professionale: questa scelta contribuisce a collocarlo come riferimento dei tanti nostri concittadini che agiscono seguendo la propria coscienza, il senso del dovere e un’alta tensione morale».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto al Piccolo Teatro di Milano in occasione della settima edizione del premio Giorgio Ambrosoli, quest’anno «speciale» in occasione della quarantesima ricorrenza dell’omicidio del commissario liquidatore dell’impero fallito di Michele Sindona, il bancarottiere che, di fronte all’onestà e intransigenza dell’«Eroe Borghese», lo ha fatto uccidere da un sicario nella notte dell’11 luglio 1979.
Tuttavia, Mattarella ci tiene anche a dire che «il nostro è un Paese sano, malgrado le zone d’ombra, i suoi tanti problemi. Milano esprime, in alto grado, queste capacità positive della società civile. Ambrosolisi era formato in questa cultura e ne rappresenta una figura emblematica».
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