Riciclaggio di denaro sporco e gioco d’azzardo. A cura della Dr.ssa Barbara Rizzo, discente del Master Anticorruzione, Terza Edizione.

Nella categoria Eventi da su 18 marzo 2019 0 Commenti

Dimentichiamoci del mafioso con la coppola che utilizza come strumento di potere la sua lupara, al giorno d’oggi le mafie sono lì dove si annida la ricchezza.
Il nuovo modus operandi della criminalità organizzata consiste nell’entrare e nel confondersi nel substrato economico, andando sia ad infettare imprese che nascono come aziende “sane”, sia immettendo sul mercato nuove attività che solo all’apparenza risultano come lecite. Ciò è possibile, tra l’altro, grazie al riciclaggio di denaro risultante da attività criminose, e che viene poi reinvestito.
Di particolare impatto in questo senso è il campo del gioco d’azzardo, grazie al quale la criminalità organizzata riesce con semplicità a “legittimizzare” il denaro guadagnato in maniera illecita. In tal senso si orienta anche uno studio del GAFI del 2009, che ha segnalato le troppe vulnerabilità dei sistemi di controllo e sicurezza antiriciclaggio nell’ambito dell’azzardo legale, nello specifico dei casinò. I casinò tuttavia non rappresentano il problema più rilevante, poiché la maggior parte delle operazioni sospette proviene dai VLT (Video Lottery Terminal) a causa del loro peculiare funzionamento: innanzitutto i premi derivanti dalle vincite, vengono redistribuiti secondo quanto stabilito dal concessionario (è quest’ultimo che programma il VLT) e, in secondo luogo, il vincitore non riscuote denaro cash, ma ticket, cioè titoli di credito che devono essere cambiati alla cassa. L’utente, dunque, può attivare il gioco mediante il caricamento diretto di banconote nella macchina e successivamente interrompere la sessione in qualsiasi momento, ottenendo la restituzione del credito residuo dietro presentazione del ticket stampato direttamente dalla VLT. Da tutto ciò ne consegue che, in linea teorica, tali apparecchiature offrono la possibilità di conferire apparente legittimazione a somme di denaro contante di origine ignota.
Per capire l’entità del fenomeno è necessario segnalare che in Italia vantiamo il primato delle slot machine per abitante: una ogni 143, contro una ogni 261 in Germania e una ogni 372 negli Usa.
Ancor più semplice per la criminalità organizzata risulta l’investimento di denaro sporco su piattaforme di gioco online dove la tracciabilità del denaro risulta di difficile individuazione poiché i pagamenti vengono effettuati in maniera virtuale. A questo proposito nel 2014 è intervenuto il Parlamento Europeo che “raccomanda di vietare l’utilizzo di strumenti di pagamento anonimi per le puntate relative ai giochi d’azzardo online e, in generale, di prevenire l’anonimato nei giochi d’azzardo online, permettendo l’identificazione dei server che li ospitano ed elaborando sistemi informativi che consentano la tracciatura completa di qualsiasi movimentazione di denaro effettuate attraverso i giochi online e offline”.
Questo particolare settore rappresenta, all’attualità, un enorme problema dal punto di vista corruttivo, non solo per la sua peculiarità di funzionamento, ma anche a causa della grande proliferazione di siti e applicazioni di scommesse, e della loro pubblicizzazione.
Poiché il gioco d’azzardo on line sfrutta la rete internet, i confini nazionali della punibilità del reato di riciclaggio si abbattono e, per tale motivo, la collaborazione tra Stati diviene mezzo necessario per contrastare il fenomeno. Ecco perché il Parlamento sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, i loro organismi di regolamentazione, Europol ed Eurojust, al fine di contrastare le attività criminali legate al gioco d’azzardo online transfrontaliero; invita la Commissione a proporre un quadro legislativo appropriato contro i fenomeni di riciclaggio legati ai giochi e alle scommesse, in particolare sulle competizioni sportive, prevedendo nuovi reati quali la manipolazione delle scommesse sportive e definendo livelli sanzionatori adeguati e meccanismi di controllo che coinvolgano le federazioni sportive, le associazioni e gli operatori online e offline nonché, ove occorra, le autorità nazionali; chiede una maggiore cooperazione a livello europeo, sotto il coordinamento della Commissione, per identificare e contrastare gli operatori del gioco d’azzardo online implicati nella manipolazione dei risultati degli incontri e in altre attività illegali.

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