Corruzione e anticorruzione in 10 lezioni di Cantone e Carloni. A cura di Filippo Cucuccio.

Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone, spiega in modo agile e gradevole in un nuovo libro con il professor Carloni, come sia possibile prevenire e combattere un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso come la corruzione e quanto sia importante in questa battaglia il ruolo della scuola

Corruzione e anticorruzione in 10 lezioni di Cantone e Carloni

Ma c’era proprio bisogno di un altro libro sulla corruzione? La risposta a questo legittimo interrogativo la fornisce nella Prefazione a sua firma di questo interessante libro Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), spiegando le ragioni che lo hanno indotto a questa fatica editoriale su un tema, quello della corruzione, che continua (purtroppo) ad essere di grande attualità nel nostro Paese.

In primo luogo, vi è il motivo di affrontare questo tema in modo originale, mettendo in evidenza anche gli aspetti della prevenzione della corruzione e di quanto in questo solco è stato fatto dall’ANAC e di quanto si potrà fare nel prossimo futuro.

Libro Cantone-Carloni

Inoltre, non meno importante appare la seconda motivazione, ossia il conferire alla trattazione una valenza di tipo sistematico in ciò rendendo omaggio alla visione a tutto tondo apportata dal coautore Enrico Carloni, Professore di Diritto Amministrativo. Una motivazione finalizzata ad instaurare un colloquio con quanti provano verso l’ANAC e il suo operato un sentimento di ostilità, anche se non sempre chiaramente esplicitato.

La lettura delle dieci lezioni, in cui si suddivide il percorso individuato e analizzato dagli autori, conferma che l’obiettivo che essi si ponevano in termini di maggiore conoscenza del tema e di accresciuta sensibilità nei confronti del fenomeno corruttivo è stato raggiunto. Inoltre, aiuta (e non poco) nella lettura delle pagine uno stile agile, mai pomposo e relativamente poco gergale che permette al lettore di accostarsi senza timori reverenziali, sia a temi di più ampio respiro di natura qualitativa, quantitativa e di inquadramento legale del fenomeno corruttivo, sia ad altri più specifici, inclusi l’istituto giuridico del whistleblowing da poco introdotto in Italia e l’illustrazione della struttura e del funzionamento della stessa ANAC calata in un contesto nazionale ed internazionale.

In definitiva, un percorso intellettuale che risulta ben articolato e che proietta il lettore all’interno delle amministrazioni pubbliche, toccando i temi della legalità, della fiducia nelle Istituzioni, della loro qualità con l’obiettivo dichiarato di contribuire a far crescere cittadini consapevoli e responsabili, ciascuno nel rispettivo ruolo professionale “protagonista attivo di quel gran gioco che è la democrazia”.

Non è un caso che le parole conclusive di questo libro si riferiscano a un insegnamento di Antonino Caponnetto, Capo del pool di Palermo di Falcone e Borsellino, il quale affermava che la mafia teme più la scuola della giustizia e che l’istruzione toglie l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa.

Un concetto che può essere altrettanto bene speso nell’ambito dell’analisi del fenomeno corruttivo e che lascia intravedere nell’intenzione degli autori una luce di speranza per uscire dal tunnel dell’oscurantismo corruttivo e iniziare a respirare a pieni polmoni un’aria salubre di legalità, condizione imprescindibile per uno sviluppo socio-economico solido e duraturo del Paese.

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