La mappa della corruzione
Le mappe non sono oggettive riproposizioni di un territorio, non sono copie della realtà, se fosse così le fotografie sarebbero il sistema migliore per orientarci, invece abbiamo bisogno di semplificare, di stilizzare, di scegliere alcuni dati geografici escludendone altri, dando rilievo a seconda dei nostri scopi a determinati particolari e non ad altri.
Il sistema delle relazioni sociali ed economiche che governano le nostre vite è complesso almeno quanto il paesaggio naturale, se non di più, e orientarsi, capirne almeno a grandi linee i flussi principali è molto difficoltoso, come per le mappe geografiche anche qui c’è bisogno di semplificare, di scegliere una categoria significativa rispetto ai nostri scopi, evidenziando alcune parti e lasciando il resto come sfondo.
Questo è quello che ha fatto Transparency International Italia pubblicando una sorta di mappa interattiva del territorio italiano per monitorare e raccogliere i casi di corruzione apparsi sui media locali e nazionali segnalati dai cittadini.
Questo ambizioso progetto chiamato Monitora risponde a due principali esigenze, la prima quella di sollecitare la partecipazione dei cittadini che possono segnalare notizie di cui sono venuti a conoscenza, la seconda assegnare un luogo preciso agli eventi di corruzione.
Monitora per raggiungere e selezionare i suoi obiettivi utilizza un’interfaccia semplice e stilizzata, di immediata comprensione, non pretendendo certo di poter sviscerare la profondità e la rete implicata e dislocata a volte in tantissime parti del mondo che contraddistingue la corruzione.
Monitora raggiunge velocemente il suo scopo riuscendo a fermare parte di quel flusso enorme di notizie fugaci e volatili che investono con la loro quantità e velocità la nostra attenzione che non può contenerle e memorizzarle tutte, e di conseguenza è utile dare loro un luogo ed un nome, un segno simbolico tangibile. Questo sistema rende la corruzione qualcosa di visibile e localizzato, e soprattutto trasforma i cittadini in sentinelle attive sul proprio territorio, responsabili e partecipi, uniti nell’intento comune di costruire una mappa utile per combattere il male endemico della corruzione.
E si sa in battaglia le mappe sono importantissime.
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