Il successo della compliance: anche umanità e umiltà
Un recente articolo di Paul Zak presentato sul numero di gennaio 2017 della Harvard Business Review (https://hbr.org/2017/01/the-neuroscience-of-trust) ha evidenziato come l’ambiente aziendale sia fondamentale per il successo della compliance.
Prima di tutto, un forte legame tra i colleghi è un “feel-good phenomena”, che porta a risultati positivi sia per gli individui e le organizzazioni.
Poi, che la compliance, meglio, che le persone che lavorano nella compliance ottengono migliori risultati se si mostrano vulnerabili, se si pongono verso i colleghi con umanità e umiltà affinchè si alimenti la fiducia reciproca e ciò spinga ad aprirsi e a raccontare i propri dilemmi etici.
Con un rapporto tra fiducia e performance economica che viene investigato nell’articolo e che secondo l’autore alimenta “una maggiore produttività, migliore qualità dei prodotti e una maggiore redditività”.
In estrema sintesi, la necessità di costruire relazioni autentiche, come evidenzia uno studio di Google, How Google Sold Its Engineers on Management di David A. Garvin (https://hbr.org/2013/12/how-google-sold-its-engineers-on-management), ove viene evidenziato, tra l’altro, che “…i manager che esprimono interesse e preoccupazione per il successo e per il benessere dei membri del team sovraperformano nella qualità e nella quantità del loro lavoro…”.
Tags: compliance, featured, Harvard business review, trust