Unmask the Corrupt

Nella categoria Analisi e Ricerche da su 10 marzo 2016 0 Commenti

Berlino. 7 marzo.

Questa settimana ho avuto il grandissimo piacere di fare conoscenza con una persona interna a Transparency International.  Per molto tempo mi sono chiesta come un’organizzazione del genere potesse concretamente operare nel combattere e ridurre la corruzione nel mondo. È un qualcosa di talmente nascosto e sistematico che è difficile poter pensare di trovarlo e distruggerlo. La corruzione è un po’ come un fungo. Se entra a contatto con altre superfici, si trasmette e non si sa mai dove può spuntare.

È stata una lunga chiacchiera ed ho avuto finalmente modo di capire davvero (nei limiti di tempo e luogo) come si svolge il lavoro all’interno del segretariato  TI che ha, per l’appunto, base a Berlino. Spero che nel parlare di TI, non susciti troppe critiche dovute all’immediato collegamento che alcune persone trovano con il Corruption Perception Index, sicuramente debole e non sufficiente come indicatore, se preso da solo. Vorrei ricordare che TI non è solo questo.

Nel parlare con questa persona, sono venuta a conoscenza di una campagna che si sta svolgendo in questi giorni: Unmask the Corrupt  (https://unmaskthecorrupt.org/#section-contest). Campagna nuova e particolare  per me. Mi è piaciuta. Per questo mi sento di dover spendere qualche parola a riguardo.

La campagna si proclama essere contro  “Grand Corruption” . Grand Corruption  è l’abuso del potere degli alti livelli a beneficio di pochi e a scapito di molti; causa problemi seri e danni gravi agli individui e alla società, andando a minare i più alti diritti umani. Fa milioni di vittime tutto il mondo. Ma Grand Corruption resta spesso impunito.

            It’s time the corrupt face the consequences for their crimes. Together we can make it happen.[1]

Così, perseguendo l’idea di una corruzione impersonificata, le persone sono chiamate a reagire. Per la prima volta gli internauti  si ritrovano attori attivi di un progetto, invece che semplici osservatori. In cosa consiste? In particolare, la campagna si costituisce di tre momenti salienti (di cui le prime due sono, ad oggi, concluse):

  • Nomina (1 Ottobre 2015). Si è richiesto di nominare un caso di corruzione che, secondo propria coscienza, dovrebbe essere al centro dell’attenzione globale.
  • Votazione (9 Dicembre 2015).
  • Tempo per la giustizia (10 Febbraio 2016). Si incita nel prendere azione immediata contro i casi più votati in quanto a gravità e quindi a necessità di intervento repentino.

Centinaia di persone hanno risposto alle nomine  e migliaia hanno votato. Tra i 15 più votati, TI ne ha scelti 9. Ed è ora che inizia il tempo per la giustizia e si può iniziare a fare qualcosa. I nove casi sono:

  1. Zine Al-Abidine Ben Ali
  2. Felix Bautista,
  3. US Stato di Delaware
  4. FIFA
  5. La fondazione Akhmad Kadyrov di Chechnya
  6. Il sistema politico del Libano
  7. Ricardo Martinelli e Cronies
  8. Petrobras
  9. Viktor Yanukovych.

Questi 9 altro non sono che simboli di Grand Corruption nel mondo. Sul sito è possibile informarsi su ciascuno, capire cosa è successo nei confronti di alcuni e prendere azione concreta contro quelli  ancora in corso. Con un’apposita funzione è inoltre possibile attivare un promemoria per rimanere aggiornati su ciò che verrà fatto, come e quando.

Ed è cosi che:

  • Si crea un’audience di persone molto ampia. Tramite il coinvolgimento diretto, gli internauti danno voce ai valori maggiormente toccati dagli scandali che hanno vissuto, direttamente o indirettamente, nella propria vita.
  • Non solo queste persone vogliono far (ri)emergere casi di corruzione, ma li vogliono anche condividere con il resto del mondo. Vogliono far sì che tutti se ne preoccupino ma soprattutto occupino.
  • Si sensibilizza maggiormente. Tramite una campagna del genere, arrivare alla mente e alla coscienza delle persone è più immediato. Dare alle persone il potere di decidere e di controllare: non c’è mai stata cosa più efficiente (in altri contesti, pericolosa) per trasmettere un messaggio.
  • Si ha un primo dato sull’interesse degli utenti in tema di corruzione, trasparenza e integrità nonché l’impegno nel combattere gli scandali già esistenti ed il verificarsi di nuovi. E il feedback, di qualsivoglia natura, è un qualcosa di fondamentale, da sempre ed in qualsiasi ambito. In questo caso, ciò che si guarda è il numero di persone che spontaneamente si sono fidelizzate alla causa e quelle che sono state attratte dall’iniziativa. Inutile dire che i social network rivestono un ruolo fondamentale.

E allora facciamolo. Unmask the corrupt.

 

[1]É tempo che la corruzione faccia fronte alle conseguenze dei suoi crimini. Insieme possiamo far sì che ciò accada.

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sull'autore ()

Studentessa di Business Administration all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, 23 anni. Ancora non so chi sarò da grande. Per ora mi appassiono a tutto ciò che riguarda eticità, trasparenza ed integrità; sperando di poterne fare, un giorno e in qualche modo, il mio lavoro.

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