LE GRANDI INCOMPIUTE D’ITALIA. CAPITOLO 6, LE MARCHE

Nella categoria Italia da su 14 marzo 2016 0 Commenti

La Regione Marche in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed ITACA (istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale) ha predisposto il Sistema Informatico di Monitoraggio delle Opere Incompiute (SIMOI), per la gestione dell’anagrafe delle opere in conformità al Decreto 42/2013. In questo sesto capitolo del nostro viaggio all’insegna degli sprechi e delle grandi incompiute d’Italia analizzeremo le tre opere più costose della regione Marche[1].

Il 24 dicembre del 2008 nel comune di Urbino veniva pubblicato il verbale di gara per l’appalto dei lavori riguardanti il risanamento del versante sud-est del centro storico (con costruzione di un asse attrezzato) e per l’impianto di risalita dall’ex fornace Volponi a Via Santa Chiara[2]. Il 25 luglio dell’anno successivo alcune tra le più alte autorità del comune presentavano in pubblico il progetto[3]; eppure, a quasi sette anni di distanza, dal censimento SIMOI emerge che i lavori dell’opera sono fermi all’8.36%. Il totale dell’intervento aggiornato all’ultimo quadro economico parla di oltre 17 milioni di euro necessari per l’opera e di circa altri 15 milioni in più rispetto al progetto originario.

Il 4 luglio del 2011 veniva pubblicato ufficialmente l’esito di gara d’appalto riguardante il recupero e il risanamento conservativo dell’immobile denominato “Buon Pastore” da adibire a residenza universitaria e servizi, nel comune di Ancona. Il complesso era stato venduto dal Comune all’Ersu (Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario). Del progetto si parlava sin dal 2007[4] , e la fine dei lavori era originariamente prevista per la fine dell’anno successivo. I costi iniziali del progetto erano stimati in € 16.670.000 (coperti dal Ministero per l’Università e per la ricerca scientifica, dalla Regione, dal Comune, e dallo stesso Ersu)[5], invece dal censimento relativo al 2014 si evince un ridimensionamento intorno ai 15 milioni di euro. I lavori, che sono stati completati per 21,69%, risultano attualmente interrotti non sussistendo peraltro le condizioni per il riavvio degli stessi; l’uso dell’opera è stato ridimensionato.

Ancora il comune di Ancona è protagonista di un’altra opera incompiuta da quasi 8 milioni di euro. Il Nuovo Pensionato Tambroni, sebbene completato per il 99,86% del totale, risulta attualmente non fruibile. In seguito al quasi completamento dei lavori vennero infatti riscontate alcune irregolarità nelle opere di realizzazione della struttura e incongruenze tra lavori eseguiti e pagati[6], nonché gravi vizi strutturali. La struttura, dalla capacità prevista di un’ottantina di ospiti (20 posti letto nel Pensionato e 60 nella Residenza Assistenziale Sanitaria), era sotto sequestro già dall’aprile 2006, in attesa del processo ai responsabili che si è concluso nel giugno 2011 con l’assoluzione dei sei imputati, impresa costruttrice e tecnici pubblici[7].

[1]                                 http://contrattipubblici.regione.marche.it/Portals/0/Documenti/Servizi/Elenco%20opere%20incompiute/elenco_incompiute_2014.pdf

[2]                                 http://www.comune.urbino.ps.it/ContentManagement/Uploaded/CMItemAttachments/Avvisoesitogararisalitafornacevolponi.pdf

[3]                                 http://www.comune.urbino.ps.it/id/286/4255.aspx

[4]                                 http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/2007/05/19/12787-campus_buon_pastore.shtml

[5]                                 http://www.vivereancona.it/index.php?page=articolo&articolo_id=263886

[6]                                 http://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/2007/10/29/44141-tambroni_inrca_chiede_perizia_tecnica.shtml

[7]                                 http://qn.quotidiano.net/cronaca/2013/10/25/971455-ancona-incompiota-casa-riposo-tambroni.shtml

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