La trasparenza come antidoto alla corruzione nella Sanità
L’AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha presentato lo scorso 23 novembre 2015 il “Rapporto sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica in materia di trasparenza ed integrità”. Il report certifica che il percorso intrapreso verso la promozione della trasparenza è lo strumento più importante per sconfiggere la corruzione nella sanità. Un concetto che ha trovato d’accordo il Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone, il quale parlando del contrasto al malaffare nel terreno della sanità, ha detto che “assume un ruolo centrale e va, in primo luogo, inteso come cultura della trasparenza che consente la verifica costante degli strumenti, dei tempi e dei modi di attuazione dei trattamenti sanitari” .
Il rafforzamento dell’integrità e la presa di coscienza dei soggetti in causa sono quindi i punti da cui partire per correggere un settore in cui, secondo la “Rete Europea contro le Frodi e la Corruzione nel Settore sanitario”, in Europa circa il 6% del budget per la sanità viene assorbito dalla corruzione . Benché in Italia non ci siano dati specifici, la Corte dei Conti certifica che nel settore sanitario “si intrecciano con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattiva gestione, talvolta favoriti dalla carenza dei sistemi di controllo” . Una stima al ribasso quantifica in 6 miliardi di euro la cifra media che ogni anno viene sottratta in Italia alle cure per i malati .
Stesso problema, ma numeri ben diversi, quelli che ha più recentemente lamentato la Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre in un comunicato stampa del 9 gennaio 2016, affermando che “il malfunzionamento della Pubblica amministrazione italiana continua ad avere un impatto molto negativo sull’economia del nostro Paese frenandone la ripresa”; in particolare, gli sprechi e la corruzione nella sanità graverebbero sull’economia italiana per 23,6 miliardi di euro l’anno.
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la trasparenza nelle democrazie e’ uno strumento di indubbia efficacia per l’esercizio del controllo che deve essere esteso a tutta la collettivita’.
L’uso delle risorse pubbliche nei servizi che tutelano la salute dei cittadini, deve esse tracciabile e verificabile da chiunque ritenga necessario conoscerne le modalita’ di utilizzazione.
il diritto alla salute e’ costituzionalmente tutelato e le istituzioni preposte alla erogazione dei servizi sanitari devono operare con la corretta utilizzazione delle risorse.
La mia vicenda personale purtroppo, dimostra che non sempre le risorse pubbliche nelle Aziende sanitarie sono utilizzate con modalita’ corrette.
Un azienda Ospedaliera Universitaria di Palermo, eroga somme, invia buste paga presso il domicilio del sottoscritto, certifica redditi, pur non essendo in possesso del badge identificativo per la rilevazione automatica delle presenze.
Come hanno redatto le buste paga?
come hanno calcolato le somme?