L’ABC Report di KPMG: rischio corruzione e terze parti
8 su 10 imprese dichiara di possedere un programma formale e scritto di anti-bribery and corruption (ABC) compliance, ma solo il 58% afferma che questi programmi includono un monitoraggio continuo e protocolli di audit interno. È quanto emerge dal report 2015 “Anti-bribery and Corruption: Rising to the challenge in the age of globalization” di KPMG, leader a livello mondiale nei servizi professionali alle imprese come revisione e organizzazione contabile, consulenza manageriale e servizi fiscali, legali e amministrativi.
KPMG, insieme alla Università di Managment presso Singapore, ha effettuato un sondaggio tra 64 Paesi, ricevendo 659 risposte da persone che si ritengono altamente responsabili di questioni ABC quotidiane. Gli intervistati rappresentano aziende di tutto il mondo, di diversi settori, di ogni dimensione ed entità soggette o meno a regolamenti ABC locali e transfrontalieri. Come raccontato da Phillip Ostwalt, partner e leader globale delle investigazioni di rete presso KPMG LLP, e Marc Miller, leader nei servizi di consulenza di rischi e partner nei servizi di consulenza forense di KPMG LLP, nel loro articolo “KPMG survery: Compliance programs aren’t reaching third-party risks” su The FCPA Blog, il report esamina la crescente corruzione, nonché i rischi di corruzione legati alle terze parti e le sfide affrontate dalle imprese nel monitoraggio di questi intermediari. Evidente è la mancanza di sforzi di monitoraggio da parte delle imprese nei loro programmi di compliance anticorruzione: solo il 29% degli intervistati dichiara di avere nelle loro imprese clausole di diritto di audit sulle terze parti e il 41% di questi esercita tali diritti. “Molte aziende stanno effettuando la due diligence quando portano terze parti a bordo, ma non stanno effettuando i passi successivi per monitorare questi intermediari come dimostrato dalla carenza di utilizzo di data analytics per queste cose come identificare rischi ABC o per aiutare a determinare quali diritti di audit relativi alle terze parti dovrebbero essere esercitati” affermano Ostwal e Miller. Precisamente, solo un quarto degli intervistati utilizza data analytics per identificare potenziali violazioni di corruzione e meno della metà di questi monitorano costantemente i dati. Come analizzato nell’articolo “ABC Report 2015: le soluzioni di rischio corruzione fornite da Kroll”, relativo al Anti-Bribery and Corruption Benchmarking Report 2015 condotto da Kroll, in un mondo globalizzato è sempre più critico il ruolo delle terze parti che consentono di facilitare le transazioni transfrontaliere aumentando i rischi di corruzione. È così che entra in gioco l’importanza di un monitoraggio continuo delle terze parti e di un miglioramento del monitoraggio regolare nei programmi di ABC compliance delle imprese.
L’articolo “KPMG survery: Compliance programs aren’t reaching third-party risks” su The FCPA Blog (8.0915) al link.
Il report 2015 “Anti-bribery and Corruption: Rising to the challenge in the age of globalization” di KPMG è scaricabile al link.
L’articolo “ABC Report 2015: le soluzioni di rischio corruzione fornite da Kroll” su anticorruzione.eu (10.07.15) al link.
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