La corruzione uccide

Nella categoria Estero da su 11 novembre 2015 1 Commento
"La corruzione uccide"

“La corruzione uccide”

La morte sa contare fino a 50! Qualcuno le dica di smettere, perché sta imparando sempre più velocemente.

E’ salito a 50 il numero delle vittime causate dall’incendio propagatosi venerdì 30 ottobre nella discoteca della capitale romena, Colectiv. E i numeri delle vittime potrebbero aumentare in fretta, in quanto la maggior parte dei 180 feriti presenta ustioni gravi sul 70% del corpo.

La tragedia avvenuta a Bucarest è la scintilla che ha scatenato le rivolte dei cittadini, i quali sono scesi in piazza nelle principali città del paese, ma non solo, per manifestare il loro sdegno nei riguardi di un sistema corrotto e dell’incuria che colpiscono il paese e che sono stati causa dell’incidente.

Questo è in primo luogo un gesto di solidarietà per le vittime dell’incendio, e in secondo luogo, è una protesta contro il governo, contro il municipio della capitale, contro il sistema che ha permesso che questa tragedia avesse luogo” ha dichiarato uno dei manifestanti.

Le manifestazioni hanno avuto come risultato, le dimissioni dell’ormai ex Primo Ministro Victor Ponta, il quale ha rinunciato al suo incarico mercoledì 4 novembre.

A giugno di quest’anno, l’agenzia governativa romena anticorruzione (D.N.A.) aveva reso noto il fatto che Ponta fosse indagato per corruzione, conflitto d’interessi, falso, evasione fiscale e riciclaggio, ma nonostante le accuse a suo carico, egli ha continuato a svolgere il suo lavoro da Primo Ministro, sostenendo che l’unico organo capace di decidere circa le sue dimissioni fosse lo stesso organo che lo aveva eletto: il Parlamento.

Il gesto del premier non è però spontaneo, infatti egli è stato convinto a dimettersi dal suo partito (Partito Social Democratico, PSD), e questo la dice lunga su come egli consideri i rapporti con i cittadini.

Ma l’intento dei cittadini di smuovere qualcosa nella coscienza della politica ha avuto successo, i cittadini hanno dimostrato che la società civile, quando è stufa, può far cadere un governo, ma chiedono di più che un semplice cambio dei vertici.
Essi chiedono che si cambi il modo in cui si fa politica in Romania. (www.libertatea.ro)

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24 anni, laureata in Economia e Management all'Università di Roma Tor Vergata presso la quale frequento attualmente il Master of Science in European Economy and Business Law. Amo la pittura, il teatro, la fotografia e i viaggi, ma la mia passione più grande ed irrefrenabile è lo studio delle lingue. Reduce da un Erasmus che , oltre alla mia dipendenza da caffeina, è causa dell’accrescimento della mia sete di sperimentazione, curiosità e ricerca continua di nuovi stimoli, ho colto al volo l’opportunità di partecipare a questo progetto perché credo fortemente nell’educazione, nell’informazione e nel confronto come strumenti di cambiamento.

Commenti (1)

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  1. avatar Giovanni scrive:

    ogni cittadino che ha a cuore le sorti del Paese, deve riprendere possesso della Repubblica alla luce dei valori incarnati nella Costituzione.
    Ognuno di noi DEVE essere parte integrante del sistema Paese e deve concorrere alla vita civile e democratica, riconoscendo nei valori espressi dalla Costituzione, l’architrave portante su cui basare la propria esistenza civica.
    La rivolta morale, auspicata diversi anni fa da Autorevole esponente della Corte dei conti, e’ esercizio di salute pubblica, ineludibile.

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