L’etica aziendale attraverso il cinema: “A Most Violent Year” e “Margin Call”

Nella categoria Storia e Letteratura da su 4 settembre 2015 0 Commenti

AMVY Come raccontato da Ilya Zlatkin, nell’articolo “Sleaze in the cinema: A Most Violent Year”, su The FCPA Blog, “A Most Violent Year” è un film in cui è possibile esplorare il Sogno Americano e il suo lato più oscuro. In partcolare sono affrontati i temi di violenza, decadenza e corruzione in una New York City degli anni ’80. Abele Morales (Oscar Isaac), il protagonista, è rappresentato come un uomo morale, in ascesa sociale e circondato da sfide etiche sporche. Egli tenta di sviluppare ed espandere la propria attività, sforzandosi costantemente di seguire “il percorso che è più giusto”.

J. C. Chandor, scrittore e direttore dell’opera cinematografica, esamina l’etica aziendale abilmente così come ne ha dato prova in “Margin Call”, definito da The New Yorker “probabilmente il miglior film mai realizzato su Wall Street” (Ottobre 2011). Ne aveva già scritto Michael Scher, senior editor del Blog FCPA, nel suo articolo “Sleaze in the cinema: The Serpent meets compliance and doesn’t blink”, rimasto affascinato dal personaggio di John Tuld (Jeremy Irons), presidente di una banca d’investimento sull’orlo margin calldel fallimento nei primi giorni della crisi finanziaria del 2008, “brillante e seducente come un Serpente”. Egli è intenzionato a svendere tutte le azioni della società in modo da salvarla, il più velocemente possibile, a qualunque prezzo, tradendo gli investitori. I banchieri erano a conoscenza dello stato di insolvenza tecnica, eppure tutti i rischi sono stati neutralizzati da pacchetti di indennità di fine rapporto, accordi di riservatezza, promozioni, aumenti. È evidente nel film come i soldi tendono a tagliare fuori tutti gli altri valori in competizione: un vecchio problema di business è proprio la degradazione dell’integrità causate dall’avidità.

Si rende necessario un business guidato dall’integrità e un più alto livello di una cultura aziendale etica. Ecco che entra in gioco l’importanza della compliance: “non è un altro programma aziendale, ma piuttosto è parte di un complesso sistema interattivo che include whistleblowers, stakeholders, media, and molti altri” afferma Michael Scher. Questi due film, pur ambientati in epoche distantanti, permettono di far riflettere sulle contromisure che possono essere adottate nelle imprese, come negli USA così in Italia.

L’articolo “Sleaze in the cinema: A Most Violent Year” di Ilya Zlatkin, su The FCPA Blog (20.7.15) al link
La recensione di “A Most Violent Year” di A. O. Scott, sul NY Times (30.12.14) al link
L’articolo “Sleaze in the cinema: The Serpent meets compliance and doesn’t blink” di Michael Scherdi, su  The FCPA Blog (14.9.14) al link
La recensione di “Margin Call” di David Danby, su The New Yorker (31.10.11) al link

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Studentessa universitaria di Economia e Management, fin dal liceo ho sentito particolarmente a me vicini i temi della legalità e della trasparenza. E' lì che ho scoperto e cominciato a coltivarela mia passione per l’attenzione al sociale e la curiosità sulle dinamiche che governano la nostra attuale società. Sono entusiasta ora di prendere parte a questa nuova avventura!

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