Diamo un premio ai Whistleblowers

Nella categoria Whistleblowing da su 23 settembre 2015 3 di Commenti

Per parlare di un tema molto scottante in Italia, partiamo dall’incontro del 6 Maggio 2015 di Raffaele Cantone con l’ambasciatore statunitense in Italia, John R. Philips in occasione del convegno <<Il whistleblowing e la prevenzione della corruzione: l’esperienza americana e le novità normative italiane>> e più in dettaglio dall’affermazione di Cantone sulla traduzione in italiano della parola “WHISTLEBLOWER”: “facciamo fatica a trovare un termine che traduca quello inglese: lo definiamo pentito, delatore, collaboratore, facciamo persino fatica a dargli una valenza positiva, preferendo un’accezione negativa e quasi di disprezzo”. (“Tiscali cronaca”, 6 maggio 2015)
La figura del whistleblower è stata introdotta in Italia con la legge anticorruzione 6.11.2012, n. 190, “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” (POTETE LEGGERLA SUL NOSTRO SITO http://anticorruzione.eu/normativa/italia-2/). Precisamente l’art. 1, comma 51, legge n. 190/2012, in relazione al D.Lgs. 30.03.2001, n. 165, “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, introduce dopo l’articolo 54 una nuova disposizione, l’articolo 54-bis, intitolato “Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti”, con entrata in vigore dal 27.11.2012. La cosa strana è che il legislatore non ha voluto creare una normativa indipendente per il Whistleblower, ma lo ha inserito all’interno di una normativa già vigente per il settore del pubblico impiego.
La legge non ha avuto un grande successo. I segnalatori, forse, hanno paura di venire scoperti, di non riuscire a mantenere l’anonimato della segnalazione e quindi di subire ritorsioni; oppure non avendo nessun incentivo economico si chiedono perché dovrebbero correre il rischio; o potrebbe essere solamente una questione di sfiducia sulle conseguenze positive della segnalazione.
Certamente c’è bisogno di una firma dietro la segnalazione che non può rimanere anonima, sennò qualsiasi diffamatore potrebbe dire ciò che vuole. L’importante è garantire e tutelare l’anonimato senza nessuna preoccupazione.
Una cosa, invece, è chiara. Se si vuole incrementare le segnalazioni d’illeciti c’è bisogno di un incentivo. L’America è un esempio.

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sull'autore ()

Ho 23 anni e sono uno studente al secondo anno di "Master of science in Business Administration" all'Università di Roma "Tor Vergata". Laureato nel 2014 in "Economia e Management" sempre a Tor Vergata. Diplomato al Liceo Scientifico Statale "Vito Volterra" di Ciampino nel 2011. La mia mail è: daniele.favero2@virgilio.it

Commenti (3)

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  1. avatar Giovanni scrive:

    il dipendente pubblico, deve concorrere alla luce degli art. 54 e 98 della Costituzione, alla corretta attivita’ amministrativa dell’ente di appartenenza e vigilare affinche’ operi alla luce dell’art. 97 della Costituzione.
    La segnalazione di irregolarita’ e di illeciti posti in essere nella P.A. di appartenenza, è un comportamento nell’ interesse pubblico che concorre alla corretta vita civile e democratica della Nazione per cui deve essere riconosciuto come servizio da premiare.
    Io ritengo che il pregio della segnalazione e la premialita’ deve essere verificata e decisa dal Giudice dell’art. 97 della Costituzione (Corte dei conti), che alla segnalazione del dipendente pubblico, se di rilevante interesse pubblico generale, conferisce in nome del Popolo Italiano, la dignita’ di azione volta a ricondurre l’azione amministrativa della P.A. entro l’alveo della Costituzione e, conseguentemente, premiata.

  2. avatar Giovanni scrive:

    prendo atto di non avere superato la verifica di moderazione.

    La ricerca di una procedura istituzionale che possa dare forza alla segnalazione del dipendente pubblico e’ conseguente alla vicenda personale del sottoscritto, che da anni segnala alla amministrazione di appartenenza l’assoluta necessita’ di operare alla luce dell’art. 97 della Costituzione, ponendo in essere procedure idonee a mantenere l’azione amministrativa entro l’alveo dell’ art. 97 della Costituzione.

  3. avatar Giovanni scrive:

    vi ringrazio per avere pubblicato i miei commenti.

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