Le nuove linee guida contro la corruzione nelle partecipate
L’Anac (Autorità nazionale Anticorruzione) ha approvato con la Determinazione numero 8 del 17 giugno 2015 le nuove linee guida per prevenire i fenomeni di corruzione all’interno delle società partecipate dai Comuni e dallo Stato. Questo documento è un proseguo del Piano Nazionale Anticorruzione (Pna) che già stabiliva delle «misure di prevenzione della corruzione negli enti di diritto privato in controllo pubblico e partecipati da pubbliche amministrazioni, anche con veste societaria, e negli enti pubblici economici».
Queste linee guida sono indirizzate alle società controllate dalle pubbliche amministrazioni e non a tutti quegli enti privati che non sono controllati dai Comuni o dallo Stato. Questo documento tende a diffondere il fenomeno della trasparenza e anche a evitare quello della corruzione. Vista anche l’inchiesta Mafia Capitale, queste linee guida provano a eliminare un fenomeno che ha condizionato le vicende di Roma e dell’amministrazione capitolina.
Fondamentalmente, queste linee riguarderanno «le società che dovranno effettuare un’analisi del contesto e della realtà organizzativa per individuare in quali aree o settori di attività e secondo quali modalità si potrebbero astrattamente verificare fatti corruttivi». Inoltre, si dovrà riportare una mappa delle aree a rischio e dei connessi reati di corruzione nonché l’individuazione delle misure di prevenzione.
Tutte le società partecipate dovranno definire e adottare un “Programma triennale per la trasparenza e l’integrità” in cui sono individuate le misure organizzative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi delle informazioni da pubblicare, prevedendo anche uno specifico sistema delle responsabilità.
Le linee guida definiscono anche un contrasto di cariche amministrative: un amministratore non potrà sedere in troppi Consigli di amministrazione, per evitare appunto che questa molteplicità di cariche favorisca una partecipata rispetto ad un’altra.
L’Anac dovrà comunque monitorare la situazione in generale, per contrastare i fenomeni di corruzione nella pubblica amministrazione ma soprattutto nelle partecipate, spesso sede di intrighi e malaffare.
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