Le riforme strutturali prevedono interventi anti-corruzione

Nella categoria Finanziamenti nazionali e comunitari da su 23 aprile 2015 0 Commenti

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L’agenda del Governo Italiano ha preso in considerazione interventi anti-corruzione nel Documento di Economia e Finanza 2015 e nella premessa del testo, dove si descrivono le riforme strutturali il secondo punto è così descritto:

La diminuzione dei costi indiretti per le imprese connessi agli adempimenti burocratici e all’attività della Pubblica Amministrazione, mediante la semplificazione e la maggiore trasparenza delle burocrazie (riforma della Pubblica Amministrazione, interventi anticorruzione, riforma fiscale);” (MEF, 2015a), pg 8.

Aver posto da subito questo obiettivo, a mio parere è già molto importante perché mette in chiaro le intenzioni future del Governo. Successivamente nel descrivere il quadro macroeconomico e le strategie di ripresa, il Documento spiega come sia strutturata l’agenda degli investimenti, riportando ancora attenzione al fenomeno corruttivo come componente patologica dell’investimento:

Gli investimenti delle imprese in Italia sono frenati anche da fenomeni di corruzione e dai problemi che ostacolano l’adeguato funzionamento della giustizia, in particolare civile. Per contrastare i fenomeni di corruzione nel settore pubblico e aumentare la trasparenza sono stati adottati diversi interventi normativi, che hanno consentito tra l’altro la nascita e il rafforzamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; in materia di corruzione e tempi di prescrizione di alcuni reati, ulteriori misure sono al vaglio del Parlamento. Al fine di accrescere la produttività della giustizia si è scelto di specializzare maggiormente l’attività degli uffici giudiziari: è stato istituito il tribunale delle imprese e si è intervenuti sulla distribuzione geografica degli uffici giudiziari, conseguendo economie di scala.”(MEF,2015a), pg 9.

Dare rilevanza a questi temi è molto importante giacché equivale al perseguimento di obiettivi di equità ed efficienza. Un esempio di applicazione di tali obiettivi sarebbe cercare maggiore efficacia in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale. L’evasione comporta effetti economici molto rilevanti sotto diversi e importanti profili: determina effetti distorsivi sull’allocazione delle risorse ed interferisce con il normale funzionamento della concorrenza nel mercato; genera un’alterazione dell’equità e della progressività del sistema tributario; infine, è sinergica alla corruzione e alla criminalità economico-organizzata.

Il Governo ha posto, sul Documento programmatico per eccellenza, obiettivi senza dubbio necessari se si vuole ripristinare le condizioni per vivere ed investire in questo paese.

Figura 1: l’azione del Governo in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale

 Immagine1

Fonte: Agenzia delle Entrate, MEF (2015b),pg 125

I risultati già sono visibili: nella figura 1 è riportato che  la strategia di contrasto all’evasione ha riportato nelle casse del Governo o ha sottratto alle mani del malaffare 14 mila milioni di euro nel 2014. Un andamento che cresce inarrestabile dal 2008. Stiamo facendo meglio degli anni precedenti e si spera di fare ancora progressi.

Riferimenti bibliografici

  • MEF (2015a). Documento di economia e finanza 2015. Sezione I, Programmi di stabilità dell’Italia, aprile.
  • MEF (2015b). Documento di economia e finanza 2015. Sezione II, Analisi e tendenze della Finanza Pubblica, aprile.

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