Whistleblower: la tutela che vorrei… Dillo all’ANAC!  

Nella categoria Whistleblowing da su 4 marzo 2015 1 Commento

L’ A.N.AC. ha indetto una consultazione pubblica per raccogliere -entro le ore 18:00 del 16 marzo 2015- osservazioni e suggerimenti di ciascun soggetto interessato a garantire la massima efficacia delle misure di tutela dei whistleblower e dei sistemi che le pubbliche amministrazioni adotteranno per la gestione delle segnalazioni.

L’originale “tavola rotonda di consultazione telematica” della bozza di delibera riguardante le «linee guida di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblower)», è stata indetta per dar voce ai suggerimenti (e alle eventuali critiche) dei destinatari del provvedimento.

La delibera si prefigge l’obiettivo di dettare una disciplina pubblica, ufficiale, unitaria, pensata per essere applicata da tutte le PA e incoraggiare i dipendenti pubblici a denunciare gli illeciti di cui vengono a conoscenza nell’ambito del rapporto di lavoro, fornire loro un’adeguata tutela.

L’iniziativa si muove con l’obiettivo di raggiungere la più ampia condivisione  e segna l’inizio dell’A.N.AC. 3.0, che promuove l’accesso agli atti non ancora entrati in vigore e la consultazione civica degli stessi, superando persino gli indirizzi della l.114/2014 in base alla quale avrebbe dovuto “semplicemente” «disciplinare le procedure attraverso le quali l’Autorità riceve tali segnalazioni».

tutela_dati_personaliL’adozione dei moderni protocolli per la crittografia dei dati personali dei segnalatori rende sterile ciascuna critica volta a ottenere il riconoscimento delle tutele anche ai dipendenti che preferiscono mantenere l’anonimato[1].

La forza della normativa vigente, sommata ai poteri concessi ai responsabili per la prevenzione della corruzione e dell’A.N.AC., devono -definitivamente- rassicurare i dipendenti pubblici circa le temute “ritorsioni” nei loro confronti.

A coloro i quali non dovessero bastare le attuali tutele, rivolgiamo l’invito a partecipare all’iniziativa di consultazione pubblica indetta dall’A.N.AC.

Il 16 marzo si avvicina!

[1] Va ricordato che non rientra infatti nella nozione di dipendente pubblico che segnala illeciti, il soggetto che, nell’inoltrare una segnalazione, non renda conoscibile la propria identità. Tuttavia, l’autorità prende in considerazione anche le segnalazioni anonime se adeguatamente circostanziate e rese con dovizia di particolari ma saranno trattate attraverso canali differenti da quelli approntati per segnalazioni “tradizionali”. (Non sono invece prese in considerazione le segnalazioni fondate su meri sospetti o “voci”).

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Studente di Economia e Management. Concentrato sull’oggi, orientato al domani. Mi piace definirmi altruista praticante. Ho una passione per il dialogo, la fotografia a lunga esposizione e gli sport acquatici di superficie. Credo fortemente in questo progetto e nelle aspettative riposte in noi giovani. La strada è ancora tutta in salita, ma INSIEME sono sicuro che arriveremo lontano.

Commenti (1)

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  1. avatar Pino scrive:

    Salve, sono perfettamente d’accordo che sia finalmente ora di fare un bel po’ di pulizia all’interno della pubblica amministrazione, così come per riuscirci son convinto che voi giovani abbiate bisogno di essere affiancati ai cosiddetti anziani che hanno visto molte cose. Mi lascia perplesso una cosa, come fare a fidarmi di eventuali ripercussioni ? Dico questo perché già per il solo fatto, con la mia qualifica, di dar fastidio al sig. 10% del nostro ufficio, sono stato oggetto di una ignobile montatura nei miei confronti che è sfociata in una denuncia da cui mi dovrò difendere di fronte ad un giudice di pace, però nel frattempo grazie anche al fatto che il mio capo ufficio si è schierato subito contro senza convocarmi per sentire prima la mia versione, ma revocandomi direttamente un incarico a cui tenevo, senza prima sospendermi in attesa di giudizio finale, e poi tenendomi al di fuori dei lavori riguardanti la mia qualifica funzionale. Questi sono problemi che mi risolvo ovviamente da solo, ma se dovessi denunciare e come spesso succede nel nostro paese, pieno di corrotti e corruttori, non si arriva a niente per svariati motivi, mi ritrovo a dover affrontare problemi molto più grossi e ad una età e con anni di servizio tali da farmi pensare alla pensione. E credetemi il nostro paese è pieno di persone che la pensano come me, e che non capiscono perché non si arriva mai a risolvere il problema, quando basterebbe per ogni persona indicata fargli un semplice accertamento patrimoniale ed accertare come ha fatto con uno stipendio statale ( diciamo attualmente meno di duemila euro) a frasi villa, casa al mare, terreno, suv per lui e macchina per i figli. Capite che non è semplice? Saluti da Pino

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