Macolin 2014: i primi passi per uno Sport Integro
Il rischio di corruzione è particolarmente alto laddove il volume di affari è elevato. Il mondo dello Sport, dove negli ultimi anni è aumentato il volume delle scommesse, è spesso al centro delle cronache per casi di corruzione di vario tipo. Risulta allora particolarmente significativa la convenzione firmata dai rappresentanti di 15 paesi europei lo scorso settembre nel corso di una conferenza tenuta a Macolin (Svizzera). L’iniziativa è stata promossa dal Consiglio d’Europa in partnership con l’UFSPO (Ufficio Federale dello Sport), con l’intento di discutere misure atte a prevenire e combattere la corruzione nello Sport, cercando allo stesso tempo un modo per garantire un certo grado di autonomia ed etica attraverso la creazione di meccanismi di supervisione delle governance sportive e di riduzione di eventuali gap fra le misure anticorruzione nazionali ed internazionali.
La sede: Che si sia scelta la Svizzera per discutere di questi temi non è un caso. Il paese elvetico è infatti il simbolo stesso del concetto di neutralità, ed è inoltre sede di molte organizzazioni e federazioni sportive internazionali (circa 65) fra cui la FIFA, UEFA e CIO. Lo stesso UFSPO promuove lo sviluppo dello sport perseguendo obiettivi in collaborazione con associazioni e Cantoni, provvedendo alla formazione, ricerca e sviluppo di una cultura sportiva in nome di principi come l’integrità, giustizia e sportività.
L’iniziativa nasce in uno scenario di vera sofferenza dal punto di vista dell’etica dello sport. Lo stesso USPO pubblicò, nel 2012, un rapporto nel quale, dopo un analisi della situazione sportiva in termini di corruzione, auspicava nuove misure, come la revisione della legge federale contro la concorrenza sleale e quella del codice penale svizzero. Nello stesso anno, un’indagine condotta da Play the Game e da varie università europee evidenziò come solo un terzo di 35 federazioni olimpiche prese in esame disponesse effettivamente di comitati etici e/o di comitati di controllo. Tale analisi mostrò l’arretratezza complessiva della gestione del fenomeno della corruzione.
La convenzione di Macolin è stata acclamata dalla stessa UEFA, e Michael van Praag (membro del comitato esecutivo UEFA) ha affermato, riferendosi ai convenuti, ha affermato che il loro lavoro “ha gettato le basi per una convenzione internazionale sulle combine”, (uefa.org ). L’auspicio è che dalle parole e dagli impegni, anche solenni, si possa passare ai fatti.
In questo senso, i risultati dei lavori dovranno essere recepiti dagli ordinamenti legislativi di tutti gli stati membri che in particolare sono esortati, come afferma lo stesso Consiglio Europeo in un comunicato a: “prevenire confitti di interesse tra operatori delle scommesse sportive e associazioni sportive”, e a “incoraggiare l’attività delle autorità di controllo sulle scommesse sportive e i suoi meccanismi, adottando regole più rigide”
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